Golpe in Niger, rimosso il presidente Mohamed Bazoum. «La Costituzione è stata sciolta». Chi è il leader nigeriano

Giovedì 27 Luglio 2023, 11:34 - Ultimo aggiornamento: 18:28 | 2 Minuti di Lettura

La figura (e l'importanza) di Bazoum per l'Occidente

Bazoum era arrivato al potere nel 2021 salutato dall'Occidente come il primo leader del Paese a raggiungere il potere attraverso una transizione democratica. Su di lui, Ue e Usa avevano riposto le speranze per inaugurare una nuova stagione di stabilità nel Sahel. La regione si trova ad affrontare da un lato la minaccia terroristica, dall'altro la competizione egemonica tra Occidente, Cina e Russia.

Non a caso, gli Stati Uniti hanno speso circa 500 milioni di dollari dal 2012 per aiutare il Niger a rafforzare la sua sicurezza, mentre l'Ue ha avviato una missione militare di tre anni volta a migliorare l'esercito nigerino. Nel 2022, quando il presidente Emmanuel Macron ha deciso di abbandonare il vicino Mali spianando la strada al gruppo di mercenari russi Wagner, la Francia spostò proprio qui le sue truppe.

Per l'Italia, la situazione in Niger, è preoccupante in particolare per la questione migratoria: il Paese, come dicevamo, è snodo dei flussi di migranti che in particolare dalla Nigeria prendono la strada che porta alla città nigerina di Agadez e da qui verso Algeria e Libia, fino in Italia. Secondo la Caritas, nel 2019 c'erano quasi 300mila persone tra rifugiati e sfollati interni pronti a lasciare il Niger per raggiungere l'Europa.

Occidente e Unione africana hanno già avviato i loro sforzi diplomatici per evitare lo scoppio di una guerra civile e trovare un compromesso con le guardie presidenziali guidate dal generale Omar Tchiani che hanno deposto Bazoum.

«Tutti i mezzi saranno utilizzati, se necessario, per ripristinare l'ordine costituzionale in Niger, ma l'ideale sarebbe che tutto avvenisse in pace e armonia», ha detto il presidente del vicino Benin, Patrice Talon.

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