Santa Lucia araba, nigeriana, europea e bengalese: scontro a Siracusa per il manifesto multirazziale

Polemica in vista del 13 dicembre (che non è il giorno più corto che ci sia): la giovane siracusana diventa anche araba, nigeriana e bengalese. La Santa che affascinò Dante, Caravaggio e Garcia Lorca

Santa Lucia, scontro a Siracusa sul manifesto multirazziale, la Deputazione: «Devoti turbati», la replica: «La borgata è di tutti»
Santa Lucia, scontro a Siracusa sul manifesto multirazziale, la Deputazione: «Devoti turbati», la replica: «La borgata è di tutti»
di Paolo Ricci Bitti
Mercoledì 6 Dicembre 2023, 21:38 - Ultimo agg. 7 Dicembre, 14:58
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Scontro nel nome di Santa Lucia a meno di una settimana dal giorno in cui si venera la ventenne siracusana la cui vita affascinò anche Dante, Caravaggio e Garcia Lorca. In vista del 13 dicembre, che a dispetto del proverbio non è il giorno più corto che ci sia, a Siracusa sono entrati in urto la Deputazione della Cappella di Santa Lucia e il progetto MetaBorgata, nato per far rinascere il rione Borgata.

Al centro della polemica un manifesto in cui l'immagine tradizionale del volto di Santa Lucia Martire è sostituito con quelli di una giovane araba, di una giovane nigeriana, di una giovane bengalese e di una donna europea un po' più avanti negli anni. Cambia il volto, ma resta il vassoio con gli occhi della Santa: un'iconografia che lascia a pensare a una tortura in realtà mai avvenuta, come riporta la corposa agiografia relativa alla giovane siracusana che è protettrice della vista in base al nome, derivato dal latino Lux (Luce). 

 

Il manifesto contestato

Secondo la Deputazione della Cappella di Santa Lucia e la Basilica Santuario di Santa Lucia al Sepolcro è stata «una scelta inopportuna».

«Nel rispetto dell'iniziativa - aggiungono - che siamo convinti voleva essere una provocazione non contro la Martire siracusana.

Utilizzare un'immagine riconoscibile di Santa Lucia cambiando il volto non rispetta il sentimento di tanti cittadini che si sono sentiti offesi e turba il sentimento devozionale di tanti siracusani. Se uno degli obiettivi di MetaBorgata è fare comunità sicuramente in questo caso si è persa un'occasione: non sono in discussione le motivazioni ma è evidente il mancato rispetto nei confronti di tanti devoti che alla vigilia della festa si sono sentiti smarriti di fronte all'immagine della loro Patrona impropriamente utilizzata».

 

La replica di MetaBorgata

Ma Viviana Cannizzo, coordinatrice del progetto MetaBorgata, iniziativa finanziata dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalla Regione Siciliana «la cui finalità è quella di sostenere progettualità capaci di fornire risposte concrete che abbiano un forte carattere di prossimità in risposta ai bisogni dei cittadini», spiega: «Per attivarci, come cittadini profondamente innamorati di questo quartiere, abbiamo usato l'idea del miracolo come strategia umana e non divina per risolvere i problemi. La Borgata - sottolinea - siamo noi, italiani, nigeriani, bangladesi o maghrebini, noi che abitiamo e viviamo questo quartiere e di questo quartiere vogliamo prenderci cura. Si chiama educazione civica, e immaginiamo che la nostra santa, che in molti invocano, ne sia paladina, e la desideri tanto quanto le persone che in lei si incarnano, così come ha insegnato Gesù Cristo ai suoi credenti attraverso il suo sacrificio, ovvero che anche gli uomini possono fare miracoli prendendosi cura di ciò che amano, sia esso il loro quartiere, la loro famiglia, la loro terra».

 

Santa Lucia, la giovane di Siracusa che  ha affascinato Dante, Caravaggio e Garcia Lorca

Il 13 dicembre si celebra Santa Lucia. Siracusana, nella top 7 delle sante, è vittima, oltre che di un terrificante martirio, di due equivoci. Non è la santa "del giorno più corto che ci sia" (qui è spiegato qual è davvero il giorno più breve dell'anno) come vuole il proverbio e non le hanno strappato gli occhi, come invece si potrebbe pensare vedendo le numerose immagini, infondate, che la ritraggono con un paio d'occhi su un vassoio. La sua specializzazione nella protezione della vista deriva in realtà dal nome, ovvero dal latino Lux (Luce).

Il martirio

La giovane vergine siciliana aveva 21 anni durante le persecuzioni volute da Diocleziano: venne sgozzata dopo che si era rifiutata di lasciare la fede in Cristo. Prima era sopravvissuta senza alcuna ustione al rogo ordinato dal prefetto Pascasio che l'aveva anche fatta immergere nell'olio perché le fiamme non le lasciassere scampo. Inutili anche le minacce del magistrato che, spazientito dall'eloquio convincente della giovane e irremovibile donna, voleva inizialmente rinchiuderla in un bordello.

Il miracolo

Lucia debuttò sulla strada della beatitudine guarendo di persona le malattie inguaribili della madre Eutychia, come le aveva suggerito la corregionale Sant'Agata durante un'apparizione. Era promessa in matrimonio a un pagano, ma Lucia prima donò la ricca dote ai poveri e poi mandò a monte le nozze. Il promesso sposo non gradì e denunciò le fede cristiana della giovane decretandone la morte.

 

L'arte

Dante, che guarì da malanni alla vista dopo averla pregata, l'ha inserita più volte nella Divina Commedia, mentre Garcia Lorca le ha dedicato una poemetto. E Caravaggio non è l'unico ad averla dipinta: nel suo caso possiamo ammirare il Seppellimento di Santa Lucia, nella chiesa in piazza Duomo a Siracusa. 

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