«La vera battaglia è di non chiudere il plesso di Fuorni. Il calo demografico incide molto ma incide anche la volontà del Comune di tenere aperta una scuola presidio del territorio». A dirlo l’assessore all’istruzione Gaetana Falcone a margine della presentazione del nuovo metodo senza zaino che dal prossimo anno scolastico lancerà l’Istituto comprensivo Rita Levi Montalcini nel plesso del quartiere Fuorni, non risparmiato negli anni dallo spopolamento. È da qui che parte la scommessa della dirigente scolastica della Montalcini di Mercatello e Mariconda, Angela Di Donato, che guarda al nuovo metodo didattico senza zaino per rilanciare la comunità e dare un futuro alla scuola. «L’obiettivo è aumentare le iscrizioni a Fuorni rilanciando un plesso che all’interno del quartiere è l’unico presidio di legalità - dichiara la Di Donato - L’intenzione è coinvolgere le famiglie e sviluppare un senso di comunità. Le famiglie vogliono sostegno dalla scuola laddove le altri istituzioni mancano - dice la preside - E la scuola c’è come riferimento educativo e morale. Per questo valorizzare le periferie è la finalità in cui la scuola crede: Fuorni e Mariconda hanno bisogno di una scuola viva e rilanciata sul territorio per contrastare lo svantaggio sociale». Da settembre nasceranno a Fuorni due sezioni dell’infanzia e una prima classe elementare in cui gli alunni lasceranno lo zaino a casa. «Il metodo senza zaino - spiega la preside Di Donato - si basa sul perseguimento di tre valori, ovvero responsabilità, autonomia, comunità intesa come rapporto col territorio esterno, attraverso il coinvolgimento delle famiglie».
NIENTE CATTEDRE
I piccoli allievi delle elementari resetteranno i carichi di libri. A scuola potranno fare compiti e lavoretti. L’occorrente per l’apprendimento resterà in aula. Si studierà su tavoli comuni, aiutandosi vicendevolmente e in outdoor. Mentre gli insegnanti senza cattedra creeranno un rapporto più diretto coi discenti. L’obiettivo è calare gli allievi in un contesto di autoefficacia. Il lancio dell’offerta senza zaino è stato presentato ieri in un convegno a cui hanno preso parte le preside Margherita Carloni, alla guida del comprensivo toscano Don Milani di Montespertoli, e Maria Pappalardo, dirigente del comprensivo Sannazzaro di Oliveto Citra. «La scuola senza zaino - sottolinea Di Donato - richiede una formazione intensissima e un cambio di metodologie radicale.