Salerno, bimbi in classe senza zaino: il progetto della scuola di Fuorni

Lo start il prossimo anno, l'obiettivo: rilanciare un plesso che a Fiorni è presidio di legalità

La scuola Montalcini a Fuorni
La scuola Montalcini a Fuorni
di Gianluca Sollazzo
Mercoledì 17 Gennaio 2024, 10:40
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«La vera battaglia è di non chiudere il plesso di Fuorni. Il calo demografico incide molto ma incide anche la volontà del Comune di tenere aperta una scuola presidio del territorio». A dirlo l’assessore all’istruzione Gaetana Falcone a margine della presentazione del nuovo metodo senza zaino che dal prossimo anno scolastico lancerà l’Istituto comprensivo Rita Levi Montalcini nel plesso del quartiere Fuorni, non risparmiato negli anni dallo spopolamento. È da qui che parte la scommessa della dirigente scolastica della Montalcini di Mercatello e Mariconda, Angela Di Donato, che guarda al nuovo metodo didattico senza zaino per rilanciare la comunità e dare un futuro alla scuola. «L’obiettivo è aumentare le iscrizioni a Fuorni rilanciando un plesso che all’interno del quartiere è l’unico presidio di legalità - dichiara la Di Donato - L’intenzione è coinvolgere le famiglie e sviluppare un senso di comunità. Le famiglie vogliono sostegno dalla scuola laddove le altri istituzioni mancano - dice la preside - E la scuola c’è come riferimento educativo e morale. Per questo valorizzare le periferie è la finalità in cui la scuola crede: Fuorni e Mariconda hanno bisogno di una scuola viva e rilanciata sul territorio per contrastare lo svantaggio sociale». Da settembre nasceranno a Fuorni due sezioni dell’infanzia e una prima classe elementare in cui gli alunni lasceranno lo zaino a casa. «Il metodo senza zaino - spiega la preside Di Donato - si basa sul perseguimento di tre valori, ovvero responsabilità, autonomia, comunità intesa come rapporto col territorio esterno, attraverso il coinvolgimento delle famiglie». 


NIENTE CATTEDRE
I piccoli allievi delle elementari resetteranno i carichi di libri. A scuola potranno fare compiti e lavoretti. L’occorrente per l’apprendimento resterà in aula. Si studierà su tavoli comuni, aiutandosi vicendevolmente e in outdoor. Mentre gli insegnanti senza cattedra creeranno un rapporto più diretto coi discenti. L’obiettivo è calare gli allievi in un contesto di autoefficacia. Il lancio dell’offerta senza zaino è stato presentato ieri in un convegno a cui hanno preso parte le preside Margherita Carloni, alla guida del comprensivo toscano Don Milani di Montespertoli, e Maria Pappalardo, dirigente del comprensivo Sannazzaro di Oliveto Citra. «La scuola senza zaino - sottolinea Di Donato - richiede una formazione intensissima e un cambio di metodologie radicale.

I docenti saranno sottoposti a valutazione dalla rete del senza zaino nazionale». Obiettivi primario: dare un futuro a Fuorni. «Saremo al fianco della preside e faremo di tutto per fare in modo che il plesso possa dotarsi di strutture all’avanguardia», annuncia la Falcone. Sulla querelle degli ultimi giorni sul dimensionamento scolastico, la Falcone chiarisce che «i plessi interessati dal piano continueranno a restare aperti, le scuole restano. Contrastare un piano di dimensionamento, che il Comune vuole trasformare in un piano di opportunità per il territorio, è sbagliato».