Semaglutide, il farmaco anti diabete la ricetta per dimagrire: come agisce, chi può assumerlo (e gli effetti collaterali)

Science incorona la semaglutide: «È la scoperta scientifica dell’anno»

Semaglutide, il farmaco anti diabete la ricetta per dimagrire: come agisce, chi può assumerlo (e gli effetti collaterali)
Semaglutide, il farmaco anti diabete la ricetta per dimagrire: come agisce, chi può assumerlo (e gli effetti collaterali)
di Valentina Arcovio
Venerdì 15 Dicembre 2023, 00:43 - Ultimo agg. 17:06
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I nuovi farmaci anti-obesità e il loro straordinario effetto, che va ben oltre la perdita di peso, rappresentano la «scoperta scientifica dell’anno». A decretarlo è stata la prestigiosa rivista Science nella sua classifica annuale sulle più importanti scoperte scientifiche del 2023. I farmaci incoronati sono gli agonisti del peptide-1 (GLP-1), composti simili ad ormoni naturalmente presenti nel nostro organismo. Sviluppati circa 20 anni fa per trattare il diabete, oggi hanno rivoluzionato la cura anche dell’obesità. Il superfarmaco più famoso al momento è semaglutide, lo stesso che avrebbe aiutato la celebre Oprah Winfrey a perdere 20 chili. Evidenze scientifiche, ormai numerose, mostrano che semaglutide non solo regolarizza il metabolismo, ma interviene sulle principali cause dell’obesità: riduce la pulsione verso il cibo e aumenta il senso di sazietà determinando una riduzione dell’introito calorico. 

La svolta

In Italia, semaglutide è stato approvato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per il trattamento dell’obesità, ma al momento non è prevista la rimborsabilità da parte del Servizio sanitario nazionale, contrariamente a quello che accade per il diabete.

La carenza del farmaco per i diabetici, inoltre, ne sta attualmente impedendo anche l’uso off label. Oltre al semaglutide, c’è un altro agonista di GLP-1, il tirzepatide, sui quali ci sono evidenze scientifiche che mostrano un’efficacia addirittura superiore nella perdita di peso. Ma il riconoscimento assegnato da Science a questi farmaci non dipende solo dal loro effetto dimagrante, per quanto esso sia superiore a un qualsiasi altro farmaco anti-obesità disponibile. 

La sperimentazione

Due importanti sperimentazioni cliniche, infatti, hanno dimostrato in maniera molto evidente che gli agonisti di GLP-1 producono benefici significativi per la salute che vanno oltre la perdita di peso, come ad esempio lo scompenso cardiaco. Non è un caso se questi farmaci sono tra i protagonisti dell’84esimo congresso nazionale della Società italiana di cardiologia, in corso a Roma, sui quali gli specialisti si confronteranno alla luce di nuove evidenze scientifiche. Altri studi ancora in corso, invece, stanno testando lo stesso approccio nel trattamento della tossicodipendenza, dell’Alzheimer e del Parkinson.

L'obesità

Lo sviluppo e l’utilizzo di questi farmaci è stato rivoluzionario anche per come ha cambiato l’approccio culturale globale al problema dell’obesità, oggi non più considerata come frutto di scelte sbagliate, ma una vera e propria malattia. «Gli agonisti del GLP-1 hanno sollevato più domande che risposte», scrive Holden Thorp, redattore capo della rivista Science. «Questo è il segno distintivo delle più importanti svolte scientifiche». Gli agonisti di GLP-1, infatti, stanno imponendo importanti discussioni sul modo in cui viene considerata l’obesità, cosa che potrebbe aiutare a ridurre lo stigma sociale e il giudizio sul peso. 

Gli effetti collaterali

Al contempo sono nate anche preoccupazioni circa il costo e la disponibilità dei farmaci, così come sugli eventuali effetti collaterali. I medici si preoccupano anche che le persone non obese o in sovrappeso ricorrano al loro utilizzo per dimagrire rapidamente. Al secondo posto della classifica di Science ritroviamo i nuovi anticorpi mirati a rallentare la neurodegenerazione nel cervello delle persone con malattia di Alzheimer. Segue la scoperta di fonti naturali di idrogeno sotto la superficie terrestre. Anche la rivista Nature ha stilato una sua classifica, puntando però sui 10 protagonisti scientifici del 2023, 5 donne e 5 uomini: dalla responsabile del successo della missione lunare indiana alla ministra brasiliana dell’Ambiente che sta lottando per proteggere l’Amazzonia. Quest’anno, però, c’è una novità: è stato aggiunto un undicesimo protagonista non umano, ChatGpt, l’emblema del software di Intelligenza Artificiale, che ha avuto un effetto profondo sulla scienza nell’ultimo anno, riaccendendo il dibattito sui limiti dell’AI, sulla natura dell’intelligenza umana e su come regolare al meglio l’interazione tra le due. 

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