Caravaggio, la Flagellazione di Cristo al museo Donnaregina: «Cultura e turismo binomio inscindibile»

L'orgoglio del ministro Sangiuliano: «Aumenta la domanda di turismo, ma aumenta anche la domanda di cultura»

Il dipinto del Caravaggio
Il dipinto del Caravaggio
di Vincenzo Cimmino
Mercoledì 28 Febbraio 2024, 16:45 - Ultimo agg. 29 Febbraio, 07:26
4 Minuti di Lettura

Caravaggio ritorna a Napoli. E arriva nel museo di Donnaregina, a due passi dal suo “Sette opere di Misericordia” custodito nel Pio Monte. La “Flagellazione di Cristo” torna in città dopo un prestito al Louvre. A inaugurare l’esposizione il ministro Sangiuliano. “Caravaggio a Donnaregina, la Flagellazione di Cristo” è visitabile da oggi 28 febbraio fino al prossimo 31 maggio 2024.

 
L’iniziativa è stata fortemente voluta dall’arcivescovo Domenico Battaglia, sia per il valore culturale sia per quello pastorale e spirituale. Sono infatti previste per la Pasqua visite ad hoc con le scuole e le associazioni di volontariato. La mostra e il catalogo sono a cura di Pierluigi Leone de Castris, ordinario di Storia dell’arte moderna al Suor Orsola Benincasa. 
 
La Flagellazione risale al 1607. Venne commissionata dalla famiglia de Franchis per la chiesa di san Domenico Maggiore. È uno dei dipinti più forti, magnetici e noti del Seicento napoletano. Il quadro, dopo 350 anni nella chiesa di san Domenico, è stato a lungo nel Museo di Capodimonte, divenendo presto uno dei suoi simboli. Prestata in numerose mostre in tutto il mondo, l’opera è stata accolta dal Donnaregina. 

L’iniziativa del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno di esporre l’opera nel diocesano, invece che a Capodimonte, segna un coraggioso tentativo di reinserire, seppur temporaneamente, l’opera nel suo contesto originario.

Il centro storico di Napoli. Sarà la grande occasione, per i cittadini e i turisti, di riscoprire i nessi tra l’opera e la sua città.

Il dipinto si compone intorno alla colonna alla quale Cristo è legato. Ai suoi lati troviamo i suoi due torturatori. Il terzo carnefice si trova invece in basso, piegato nell’angolo inferiore sinistro, atto a preparare il flagello. Il corpo di Cristo è luce. È il cuore luminoso del dipinto, in pieno contrasto con la tenebra che gli è tutt’intorno. La lavorazione fu travagliata: studi del secolo scorso hanno consentito di individuare, tramite indagini ai raggi X, diversi ripensamenti e cancellature. 
 
«Questa è un’opera straordinaria su cui è stato scritto tantissimo, non tocca certo a me dare le coordinate scientifiche di quest’opera fondamentale di Caravaggio – dichiara Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura – Messa in questo contesto assume un apprezzamento particolare. Si va a coniugare quest’opera immensa e questo contesto di Donnaregina che è un contesto di grande valore. Cultura e turismo sono due facce della stessa medaglia, un binomio inscindibile. Aumenta la domanda di turismo, ma aumenta anche la domanda di cultura. Chi viaggia vuole conoscere l’identità e la storia. Noi offriamo ai turisti il valore della nostra storia».
 
«Il Museo di Donnaregina si conferma tra gli operatori più attivi con un’offerta culturale di prestigio – aggiunge Elio de Rosa, direttore per la gestione museale del Museo di Donnaregina – Solo lo scorso anno abbiamo realizzato le mostre di Antonello da Messina, Artemisia Gentileschi e Sandro Botticelli dopo le precedenti mostre di Michelangelo, Leonardo da Vinci, Rubens, Brueghel il Vecchio, Pinturicchio e Aniello Falcone, grazie a una rete di collaborazioni sinergiche con i maggiori musei e le principali istituzioni italiane e straniere come oggi avviene grazie al Museo di Capodimonte e al Fondo Edifici di Culto».
 
«L’esposizione della Flagellazione di Caravaggio al Museo di Donnaregina – commenta Eike Schmidt, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte – non offre solo la possibilità a tutti i napoletani di rivedere il capolavoro di Michelangelo Merisi dopo le lunghe assenze dalla città per mostre all’estero, ma consente anche un approfondimento teologico-pastorale e storico-artistico del quadro, e consolida i rapporti forti e reciproci tra le tre istituzioni coinvolte». 
 
Video

La presentazione è stata foriera di grandi notizie per il mondo dell’arte e per la città di Napoli. il ministro Sangiuliano ha anticipato che sono stati trovati i fondi per intervenire anche sul complesso di Donnaregina vecchia per un ripristino. Il direttore Schmidt ha invece preannunciato la creazione del “biglietto annuale” con ingresso prioritario «perché è importante che i cittadini sentano Capodimonte parte della vita culturale della città».

La mostra è sotto l’egida dell’Arcidiocesi di Napoli, del ministero dei Beni culturali e del Ministero degli Interni Fondo Edifici di Culto, proprietario dell’opera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA