L'Adorazione dei Magi per la prima volta a Napoli: ritrovato in Campania anche un altro Botticelli

L’opera degli Uffizi di Firenze in mostra al museo diocesano Donnaregina

L'Adorazione dei Magi di Botticelli in mostra a Donnaregina
L'Adorazione dei Magi di Botticelli in mostra a Donnaregina
di Vincenzo Cimmino
Mercoledì 29 Novembre 2023, 17:25 - Ultimo agg. 30 Novembre, 07:31
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Sandro Botticelli arriva a Napoli. E lo fa con la sua Adorazione dei Magi. L’opera, infatti, dagli Uffizi di Firenze sarà in mostra al museo diocesano Donnaregina. L’allestimento, presentato in anteprima il 27 novembre, aprirà domani, il 30, per chiudere poi il 31 gennaio.

Dopo le mostre di Leonardo, Rubens e Brueghel, Pinturicchio, Aniello Falcone, Antonello da Messina e Artemia Gentileschi, grazie al museo di Donnaregina Napoli avrà il privilegio di custodire, per due mesi, l’Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli.

La celeberrima opera giunge a Napoli grazie al grande lavoro di Donnaregina, in sinergia con i più prestigiosi musei italiani. In città sarà così possibile ammirare il dipinto commissionato da Gaspare di Zanobi del Lama, sensale dell’Arte del Cambio fiorentina e cortigiano dei Medici. 

L’opera, che risale al 1475, non è mai stata, fino a oggi, a Napoli. La sua storia inizia a Firenze. Venne commissionata da Gaspare di Zanobi del Lama per la cappella funebre della sua famiglia in Santa Maria Novella. Si ritiene che facesse parte della pala anche l’Adorazione del Bambino, oggi sopra il portale centrale della chiesa.

La cappella funebre nel 1556 passò alla famiglia Fedini, e nel 1570 a Flavio Mondragone, istruttore di Francesco I de’ Medici. Mondragone spostò il dipinto nel proprio palazzo in via dei Banchi e quando andò in esilio le sue proprietà finirono nelle raccolte medicee.

Il Botticelli con quest’opera introdusse una grande novità nel tema dell’Adorazione, la visione frontale della scena. Prima, infatti, si usava comporre la scena in maniera orizzontale, con i due gruppi di protagonisti, i Magi e la Sacra Famiglia, ai poli opposti. Il nuovo schema ebbe subito successo e venne ripreso anche da Filippino Lippi e Leonardo da Vinci, autori a loro volta di Adorazioni.

Al centro della “gemma” del Botticelli è posta la capanna diroccata della Natività.

Davanti alla capanna troviamo la Vergine con in braccio il Figlio, entrambi vegliati da san Giuseppe. I tre magi rappresentano i tre stadi di vita dell’uomo, giovinezza, maturità e anzianità. In loro è possibilie riconoscere Cosimo de’ Medici e i suoi figli Piero il Gottoso e Giovanni. Sono rappresentanti in ordine di successione, e dietro di loro troviamo anche Lorenzo e Giuliano de’ Medici, figli di Piero.

Il committente, Gaspare di Zanobi del Lama, si trova in posizione defilata, nel gruppo di destra. È l’uomo vestito di azzurro e con i capelli bianchi corti. Sparsi nei due gruppi altri membri della famiglia del committente e alleati della famiglia dei Medici. 

È interessante notare come le rovine raffigurate nel dipinto alludano a un episodio della Legenda Aurea di Cristo. Sono il mondo antico e pagano in rovina che soccombe alla cristianità. Il quadro, inoltre, ha una forte valenza politica. Attraverso la rappresentazione dei membri dei Medici il dipinto vuole giustificare il governo della famiglia. Botticelli, d’altronde, era un loro protetto.

«L’offerta culturale del Complesso monumentale Donnaregina punta ad essere sempre di grande qualità – dichiara Elio de Rosa, direttore per la gestione museale di Donnaregina – Oggi alla mostra di Botticelli alla quale arriviamo dopo Michelangelo, Leonardo Da Vinci, Rubens e Brueghel, Pinturicchio, Aniello Falcone, Antonello da Messina e l’ultimo grande successo di Artemisia Gentileschi, anche grazie alla collaborazione già avviata con il direttore della Galleris degli Uffizi Eike Schmidt così come in altre occasioni con i musei vaticani e le principali istituzioni culturali italiane ed europee. Nostra particolarità è poi quella dei Tableaux vivants che in passato consentiva di vivere Caravaggio. Da quest’anno è nata la possibilità di mettere in scena anche Artemisia Gentileschi seguendo il nostro percorso culturale che ogni anno ci impegna a offrire ai napoletani e ai tanti turisti mostre di grande qualità».

«Il capolavoro di Botticelli è da poco rientrato nei confini nazionali dopo un vero e proprio viaggio mondiale, – commenta Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi – che lo ha visto protagonista di tre mostre importanti negli Stati Uniti e in Cina. Come ben noto i Re Magi e i vari personaggi della loro corte sono raffigurati con i volti della famiglia dei Medici e dei loro alleati. E a destra vi è addirittura l'autoritratto di Sandro Botticelli, che guarda fuori dal dipinto. Si tratta dello stesso principio che caratterizza il presepe napoletano, con le figure di Maradona e Osimhen che rendono omaggio al Bambin Gesù. Mi auguro che questa vicinanza nello spirito, che fa entrare il Vangelo nella nostra vita concreta e quotidiana, ci leghi tutti quanti in questo periodo di Avvento, e oltre». 

 

Alla presentazione della celebre opera del Botticelli sono intervenuti il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il direttore del Museo Diocesano monsignore Adolfo Russo, il direttore per la gestione museale Elio de Rosa, l’assessore regionale al turismo Felice Casucci, il professor Pierluigi Leone de Castris, curatore della mostra insieme al direttore del Museo di Casa Buonarroti a Firenze Alessandro Cecchi, Cecilia Frosinini dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, Daniela Parenti delle Gallerie degli Uffizi e il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt.

L’arrivo del Botticelli a Napoli coincide, tra l’altro, con il ritrovamento di una sua altra tela a Gragnano. L'opera è stata rintracciata in pessime condizioni dopo più di mezzo secolo. Il dipinto, dall’enorme valore, era vincolato con regio decreto risalente al 1931 e confermato una prima volta nel 1941 e ancora nel 1968. La tela raffigura una Madonna con Bambino, conservato in origine nella cappella di Santa Maria delle Grazie a Santa Maria la Carità. Rinvenuta grazie al lavoro del Nucleo dei Carabinieri Tpc di Napoli, la tela è stata consegnata alla Soprintendenza. 

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La mostra in Donnaregina è stata realizzata grazie al sostegno della Regione Campania in collaborazione con il Museo Madre e agli sponsor Gesac, Grimaldi Line, Fondazione Bando di Napoli e a Dual Assicurazioni. Inoltre, in contemporanea ci sarà una sezione curata da Olga Scotto di Vettimo dedicata alle opere dell’artista contemporaneo Armando De Stefano del ciclo pittorico Chamaleons.

La sezione è pensata in dialogo con la collezione seicentesca del complesso monumentale di Donnaregina. Il ciclo pittorico Chamaleons, composto tra il 2002 e il 2008, raccoglie parte della produzione di Armando De Stefano, pittore napoletano e docente di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli nato nel 1926 e deceduto nel 2021.

Le opere esposte del De Stefano ribadiscono la volontà dell’autore di affrontare nel suo presente drammi e tematiche universali. La metamorfosi, il trasformismo, la maschera, diventano così soggetto privilegiato della ricerca artistica.

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