Vomero, dopo la voragine sfollati in rivolta: «Fuori casa da un mese, la collina a rischio crollo»

Sit-in dei residenti: «Servono controlli, le nostre case devono essere sicure»

Sit-in dei residenti
Sit-in dei residenti
di Gennaro Di Biase
Domenica 3 Marzo 2024, 23:52 - Ultimo agg. 5 Marzo, 07:27
5 Minuti di Lettura

«Fate presto, vie e palazzi del Vomero a rischio crollo, ma le tasse che paghiamo a cosa servono». E ancora: «Abc e Comune, vogliamo competenza e trasparenza»: questi e altri slogan sono stati disegnati sui cartelli dai circa 200 residenti spaventati del quartiere collinare che ieri mattina hanno sfilato lungo via Scarlatti e in piazza Vanvitelli.

Tra loro c’erano tanti sfollati di via Morghen e via Solimena, ma anche numerosi abitanti di via Bonito e San Martino. Presenti anche l’assessore alle Attività produttive della Regione, Antonio Marchiello, e il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Borrelli. Nessun rappresentante, invece, del Comune. Prima di intervenire, il sindaco aspetta l’esito della perizia. Verifiche e carotaggi fino a San Martino. In attesa che siano chiarite cause e responsabilità dell’emergenza, la paura e la rabbia non si placano: le infiltrazioni si moltiplicano ormai da oltre un mese. L’inizio del riempimento della voragine di via Morghen è previsto per oggi.

Timori ed esasperazione tra gli abitanti per un’emergenza iniziata il 9 febbraio col dissesto di via Solimena.

Da allora i residenti del civico 113 non sono rientrati A casa. La maxi-voragine di via Morghen, invece, risale 21 febbraio. E anche qui, l’inaccessibilità al civico 63 continua. Come continuano gli allagamenti.

A spiegare lo scenario è il residente Raffaele Visco: «Dal 21 ci siamo mossi autonomamente, stanziando un fondo cassa di 50mila euro, per un’impresa che rimuova il fango dagli appartamenti. Ma fino all’altro ieri ci sono state nuove infiltrazioni: dunque i lavori fatti finora, secondo i nostri tecnici, non stanno risolvendo il problema. Ci serve che le istituzioni si muovano: dobbiamo rientrare in casa. E bisogna capire quale sia la causa di tutte le infiltrazioni. I problemi si stanno allargando a tutta la collina. Fino all’altro giorno ci era stato detto che il palazzo non aveva problemi strutturali, ma il nostro tecnico non si esporrà fino a che non verranno fatte le verifiche. Ma le verifiche potranno essere fatte solo quando si eliminerà il fango che non si riesce a rimuovere a causa delle nuove infiltrazioni».

Alcuni tra gli sfollati gridano alla beffa. In particolare i residenti di via Solimena 113, fuori casa da quasi un mese. «Il Comune ci vuole esentare dal pagamento della Tari per il mese in cui non siamo stati in casa - sbotta Manlio Luise - ma lo sconto vale solo se dimostriamo che in questo mese non abbiamo vissuto in Campania». 

Antonio D’Angelo, pensionato, ha 80 anni ed è malato di cuore. «Dopo lo sgombero a inizio febbraio - sospira - Abbiamo passato dieci giorni a casa di mio figlio. Da un paio di settimane, invece, mia moglie e io ci siamo trasferiti in un b&b di piazza degli Artisti. Paghiamo 50 euro a testa per ogni notte. Non sono prezzi adatti alle tasche di un pensionato. Vorrei entrare in casa almeno a prendere le medicine». Ogni volta che piove al Vomero dilaga la paura. E non solo tra via Bonito, via Morghen e San Martino. 

 

Mina Nocera abbassa il megafono e racconta: «Abito in via Bonito, e abbiamo un muro impregnato d’acqua. La zona è a rischio, si sta sgretolando. Notiamo dei vuoti, anche all’interno dei giardini».

«Non faccio l’ingegnere, ma l’avvocato - aggiunge Sergio De Costanzo - Posso dire che anni fa ho sollecitato municipalità e pompieri per controllare il muraglione: ci dissero che c’era bisogno di manutenzione ma non c’erano soldi. Servono monitoraggi e manutenzione, la tragedia finora è stata evitata per puro caso». 7

A fargli eco Gabriele Troisi, titolare della pizzeria Troisi in via Solimena 3: «Siamo ancora nel caos e nell’incertezza, da quando c’è stata la voragine non possiamo più ricevere clienti e abbiamo dovuto ridurre il personale. Va risolto al più presto il problema delle infiltrazioni ma resta il nodo del palazzo al civico 63 di via Morghen che confina con il mio magazzino: per spalare il fango servirà almeno un mese e dobbiamo sperare che non venga a piovere altrimenti saremo punto e a capo. Ci sentiamo abbandonati».

Video

Ieri alla protesta c’erano anche il deputato Borrelli e una delegazione di Europa Verde: i consiglieri di municipalità Gennaro Nasti e Luca Bonetti, Nelide Milano e Rosario Pugliese.

«Inaccettabile la mancanza di un’interlocuzione tra l’amministrazione comunale, l’Abc e le famiglie costrette ad abbandonare la propria casa - dicono Borrelli, Nasti e Bonetti - Serve conoscere le cause delle voragini e gli eventuali interventi tecnici da porre in essere. Saremo vigili sulle tempistiche dei lavori a partire dal riempimento della voragine di via Morghen che dovrebbe iniziare lunedì e chiediamo la verifica del prefetto per la dichiarazione dello stato di emergenza per i cittadini di quella zona. Purtroppo crediamo che le due voragini aperte al Vomero siano solo la punta dell’iceberg. Serve un piano regolatore del sottosuolo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA