Pomigliano divide la commissione Antimafia: «Ora serve un chiarimento»

Il sindaco aveva detto «Qui niente clan», poi l’affondo di Colosimo: «La camorra c’è»

Raffaele Russo, settima elezione
Raffaele Russo, settima elezione
di Adolfo Pappalardo
Venerdì 17 Maggio 2024, 11:00
3 Minuti di Lettura

«Un fraintendimento». «Basta strumentalizzazioni». Esponenti politici di diversi schieramenti difendono il sindaco di Pomigliano, Lello Russo, dopo la lettera della presidente dell’Antimafia Chiara Colosimo. Una missiva, l’altro giorno, in cui la Colosimo stigmatizzava le prese di posizione del primo cittadino che, più di una volta, aveva fatto presente come sul suo territorio, rispetto al passato, non fossero più radicati clan di camorra. E invitava il sindaco a usare maggiore prudenza «quando si parla di mafie, soprattutto in caso di incompleta consapevolezza del fenomeno». Ed ecco scoppiare il caso.

E così, Russo, sindaco 85enne eletto a guidare il Municipio per la prima volta nel 1980, viene difeso dai socialisti, partito in cui è cresciuto politicamente, ma anche da tutto il centrodestra che è nella sua maggioranza. Compreso Fdi, il partito che esprime la presidente dell’Antimafia. 

Il nodo

«Il dibattito su Lello Russo e Pomigliano è surreale», spiega Enzo Maraio segretario nazionale del Psi e capolista al Sud per la lista Stati Uniti d’Europa. «Basta ad ogni tentativo di strumentalizzazione, basta con un dibattito superficiale. Per Lello Russo parla la storia personale, professionale e politica. I professionisti dell’antimafia che sparano nel mucchio e che sollevano dubbi fuori luogo fanno danni con la pala e, sinceramente, a destra e a sinistra hanno stancato. La criminalità si combatte con azioni serie, con la buona amministrazione, con la serietà».

«Russo, strumentalizzato in maniera ignobile, da uomo delle istituzioni si è espresso su atti ufficiali. Se ci dovesse essere presenza accertata di fenomeni crinali sarà in prima linea e noi, coerenti alla nostra storia, con lui, con lo Stato», aggiunge un altro socialista come l’ex sottosegretario Felice Iossa.

E così il centrodestra. A cominciare da Edmondo Cirielli, viceministro di Fdi, che fa presente come il suo partito «sostiene la maggioranza e io stesso sono stato recentemente a Pomigliano in visita ufficiale».

Poi Cirielli aggiunge: «La polemica nata nei giorni scorsi tra la Colosimo e il sindaco Russo, ha avuto probabilmente genesi in un frainteso di comunicazione che spesso avviene quando il dialogo è tra persone in buona fede che rivendicano la propria passione per il bene sociale. Egli non ha certo detto che serva abbassare la guardia contro la camorra e la lotta alla legalità ma che per fortuna i tempi bui degli anni ‘80, grazie al sacrifico di tanti servitori dello Stato, oggi sono alle spalle».

I distinguo 

Ma nella stessa commissione Antimafia emergono dei distinguo e s’invita a fare chiarezza. «Russo da sempre schierato contro i clan camorristici e con una specchiata e riconosciuta attività politica sul territorio e nazionale, ha semplicemente evidenziato come - spiega Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia proprio in commissione - una sentenza del Consiglio di Stato ha dichiarato estinto il clan camorristico locale e un rapporto del ministro dell'Interno non rileva la presenza di organizzazioni criminali attive nella cittadina campana».

«Dal canto suo la Presidente Colosimo - ha proseguito - forse, è stata indotta erroneamente ad intervenire in base alle dichiarazioni di un deputato di Alleanza Verdi Sinistra che attacca il sindaco Russo. Per questo - conclude - auspico un chiarimento nei prossimi giorni tra il presidente Colosimo e il sindaco Russo, spegnendo così le polemiche sollevate».

© RIPRODUZIONE RISERVATA