Per lavoro si trasferisce in un altro Stato, dopo una settimana le dicono che non è mai stata assunta: «Ora sono senza casa e senza soldi»

Non c'è stato mai un contratto o un accordo firmato, solo dozzine di mail tra il capo e la ragazza riguardanti il trasferimento, le spese e il lavoro

Per lavoro si trasferisce in un altro Stato, dopo una settimana le dicono che non è mai stata assunta: «Ora sono senza casa e senza soldi»
Per lavoro si trasferisce in un altro Stato, dopo una settimana le dicono che non è mai stata assunta: «Ora sono senza casa e senza soldi»
Venerdì 29 Marzo 2024, 12:30
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Anni di studio, poi la specializzazione, la costruzione di un curriculum competitivo, tante richieste per altrettante posizioni, decine di colloqui e, infine... si trova un lavoro. Sembra la fine di un'avventura, un'Odissea senza il mare ma piena di mostri che si conclude con un successo, ma non è che l'inizio di un altro viaggio in cui far fruttare tutto ciò che abbiamo imparato negli anni passati. 

Se si è sfortunati, tuttavia, quel traguardo è soltanto un'illusione generata dal canto delle sirene, proprio come è successo a Camryn. La ragazza ha pubblicato un video sul suo account TikTok in cui spiega la brutta esperienza di cui è stata protagonista, un lavoro che l'ha spinta a terminare il contratto d'affitto per trasferirsi in un altro Stato e che poi è finito in un nulla di fatto. 

Dopo le decine e decine di mail scambiate con quello che sarebbe dovuto essere il suo capo e un'intera settimana di lavoro, le risorse umane le hanno fatto sapere che non era mai realmente stata assunta. 

@camrynspina #GRWM while I explain how moved 1,000 miles for a job that wasnt ever mine!!!!!!!!!!! This ones a long one so bare with me #relocate #job #trending #jobless ♬ original sound - Camryn Spina

Il racconto di Camryn

La giovane aveva fatto application per la posizione da allenatrice in un college in Virginia, estremamente entusiasta per l'opportunità. «Il colloquio è stato incredibile - dice la 24enne nel video pubblicato sui social -, è andato avanti per un'ora e mezza e mi è sembrato di conoscere questo tipo da tutta la vita».

Il capo allenatore delle cheerleader l'ha poi invitata a visitare le strutture del campus e sostenere, una volta lì, un secondo colloquio. 

«Mi hanno fornito un'auto a noleggio e sono andata lì. Il colloquio, sul posto, è stato di cinque ore e ho avuto la stessa sensazione della prima volta: sembrava non riuscissimo a smettere di parlare e ci stavamo divertendo a discutere il lavoro. È stato emozionante», dice Camryn, soprattutto quando il capo le ha detto di volere lei per la posizione. Poi, le ha inviato una mail dettagliata di ciò che quel ruolo avrebbe comportato. 

Non c'è stato mai un contratto o un accordo firmato, solo dozzine di mail tra il capo e la ragazza riguardanti il trasferimento, le spese e il lavoro, che secondo quanto scritto avrebbe avuto inizio il primo agosto. Come le è stato detto, Camryn ha presentato le sue generalità alle risorse umane tramite il sito dell'università: «Si tratta solo di una formalità affinché tu sia inserita nel sistema da parte delle risorse umane - ha specificato il coach - Se completi i passaggi adesso sarai probabilmente pagata a partire dall'1/08».

Per il resto del mese di luglio, la ragazza ha continuato a discutere e pianificare gli spostamenti e il lavoro insieme al coach: «Abbiamo anche parlato del fatto che mi sarei spostata lì e della necessità di trovare un posto dove vivere. Così, nel frattempo, mi ha suggerito un hotel». Camryn ha terminato il suo contratto d'affitto in Florida, ha spedito le sue cose in Virginia e le ha conservate, per il momento, in un magazzino, e si è stabilita in albergo come soluzione temporanea.

L'inizio... e la fine

Il primo agosto ha iniziato a lavorare: «Ho cominciato ad acquistare e ordinare l'attrezzatura e ho portato avanti diverse questioni ufficiali riguardanti il team. In quel momento ho pensato: eccoci, ce l'ho fatta». Una settimana dopo il coach ha chiesto alla ragazza di parlare con le risorse umane per essere sicura che avessero ricevuto i suoi dati, e lì il sogno si è spezzato: «La tua application è ancora in corso di esaminazione da parte del dipartimento, nel caso in cui tu sia selezionata per gli step successivi un responsabile ti contatterà direttamente», era scritto sulla mail di risposta.

Poi, la comunicazione il giorno successivo: la sua richiesta era stata respinta. Tutto ciò che è riuscita a ottenere è stato il rimborso di circa 1.500 euro per le spese di trasloco: «Alla fine mi sono ritrovata senza casa e senza lavoro e sono dovuta tornare a vivere dai miei».

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