Bollette gas e luce, perché paghiamo di più nonostante il calo dei prezzi dell'energia: cosa è cambiato

Gas e luce costano di più per molti utenti anche se i prezzi all'ingrosso sono scesi. Ad aumentare, però, è stata l'Iva, mentre alcuni contratti con condizioni favorevoli sono scaduti. Nei prossimi mesi la situazione potrebbe peggiorare

I conti sul pagamento di alcune bollette di gas e luce
I conti sul pagamento di alcune bollette di gas e luce
di Redazione Economia
Giovedì 28 Marzo 2024, 17:09 - Ultimo agg. 30 Marzo, 10:40
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Bollette di gas e luce più salate, nonostante il calo dei prezzi all'ingrosso dell'energia. È l'effetto paradossale che stanno subendo diversi utenti italiani. Nei primi due mesi dell'anno, infatti, il costo dell'energia è calato di circa il 30%, ma non si è vista una corrispettiva riduzione in bolletta. I motivi sono principalmente due: l'aumento dell'Iva da una parte e il possibile venir meno di alcune condizioni di favore nei contratti dall'altra. In ogni caso possono pesare anche le abitudini di consumo energetico di alcune persone, che potrebbero non aver usato l'energia in maniera efficiente. Dal 1° aprile, poi, scadrà il contributo straordinario sull'energia elettrica. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo.

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L'aumento dell'Iva sul gas

Dallo scorso 1° gennaio l’Iva sul gas è tornata “ordinaria”. Ciò si traduce in un aumento del 10% per gli usi civili (entro i 480 Smc annui) e del 22% per tutti gli altri casi. Si tratta del doppio rispetto a quanto garantito dalla legge di Bilancio 2022, che aveva fatto scendere l’aliquota al 5%. Una misura non rinnovata nell'ultima Manovra del governo di Giorgia Meloni. Quest'anno, poi, tante famiglie si sono ritrovate a fare i conti con contratti a prezzi fisso rinnovati a tariffe superiori. Un passaggio anche determinato dalla fine del mercato tutelato, con il passaggio a quello libero da gennaio per il gas (da luglio sarà anche per la luce elettrica).

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Poche offerte vantaggiose nel mercato libero

A fare chiarezzaè l’Osservatorio di Billoo, l’app che aiuta a valutare la competitività dei prezzi delle bollette di luce e gas e ha confrontato negli ultimi mesi oltre 110mila bollette di gas e luce, di cui il 30% nel mercato tutelato.

«Sia per il gas che per la luce - spiega il fondatore dell'app e presidente di Piccola Industria Confindustria - ad oggi sono molto poche le offerte del mercato libero più vantaggiose di quello del tutelato. Le offerte, però, stanno migliorando, perché in costante aggiornamento, mentre il prezzo della materia prima gas e luce elettrica continua a mantenersi basso: lo dimostrano gli ultimi aumenti sul gas per i clienti vulnerabili dell'Arera, che senza l'aggravio sull'Iva non ci sarebbero stati, visti i prezzi delle materie prime in discesa».

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Cosa cambia con la fine dei prezzi calmierati

«Per il gas - aggiunge - le offerte migliorative prevedono un risparmio di appena 15 euro all'anno in media, mentre per la luce si possono risparmiare dai 50 ai 150 euro.

Le offerte vengono fatte spesso ad hoc per chi negli ultimi anni è rimasto nel mercato tutelato e quindi dimostra affidabilità, anche perché dalle nostre analisi risulta che finora non è mai stata applicata la penale per recesso anticipato introdotta dall'Arera».

Ma quali operatori offrono offerte vantaggiose? «Tra i grandi - dice Baroni - sono 3-4: quella di A2a per la luce, ad esempio, è interessante, mentre Enel propone uno sconto una tantum: eccetto poche offerte, cambiare e passare subito al mercato libero non conviene, rischiano di essere più vantaggiose le tutele graduali. Le cose, però, potrebbero cambiare nei prossimi mesi ed è molto probabile che le offerte vantaggiose aumenteranno».

Importante in ogni caso per i cittadini, però, è imparare a risparmiare. «Ad oltre il 55% delle bollette - conclude il numero uno di Piccola Industria Confindustria - abbiamo dato un voto di efficienza inferiore al 6, per lo più per le abitudini di consumo negative e anche per il tipo di contratto non vantaggioso. Sul totale delle offerte analizzate negli ultimi tre mesi solo un 5% possono far risparmiare con un consumo minore e più razionale».

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I possibili errori

Ci sono poi casi di possibili errori. Occorre infatti tenere sotto controllo il periodo di fatturazione. Può essere cambiato e la cifra elevata far riferimento a due o tre mesi. Contemporaneamente chi ha operato un cambio operatore può ritrovarsi con un doppio addebito. Un errore di comunicazione rischia di generare assieme una fatturazione da parte del vecchio e del nuovo fornitore. In questi casi serve chiedere un rimborso, qualora la cifra venga sottratta in maniera automatica dal conto. Altrimenti basta contattare il centro assistenza per chiarire la propria posizione.

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Lo stop al contributo straordinario sulla luce

Come detto, poi, dal 1° aprile non sarà più erogato il contributo straordinario destinato alle famiglie già beneficiarie del bonus luce. Questo significa che a partire dal prossimo mese il bonus elettrico non sarà più così alto e si tornerà agli importi ordinari, quelli precedenti all'ultimo trimestre del 2023. Vediamo insieme cosa cambia. Il contributo straordinario che scadrà il prossimo 1° aprile è quello che è stato erogato ai clienti domestici già beneficiari del bonus elettrico ordinario nell’ultimo trimestre del 2023 e nel primo trimestre 2024. Questa misura, varata il 25 settembre 2023 dal governo e poi confermata dalla manovra di bilancio 2024, ha reso l’importo del bonus elettrico più alto per le famiglie che ne avevano diritto, in base al numero dei componenti del nucleo. 

Senza il sostegno straordinario, l'importo del bonus tornerà quello ordinario. Ricordiamo che il bonus bollette 2024 non deve essere richiesto, ma è erogato in automatico agli aventi diritto purché abbiano presentato la Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica). Dal 1° gennaio 2024, i limiti di reddito per l'accesso al bonus luce e gas sono: Isee fino a 9.530 euro per famiglie con massimo 3 figli a carico; Isee fino a 20mila euro per famiglie con almeno 4 figli a carico.

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