Intelligenza artificiale, quali sono i falsi miti da sfatare?

«Per dominare l'Intelligenza Arificiale bisogna puntare sulla cultura mediatica, insegnando l'uso responsabile di strumenti basati su IA»

Intelligenza Artificiale
Intelligenza Artificiale
di Clara Lacorte
Sabato 23 Marzo 2024, 20:00 - Ultimo agg. 24 Marzo, 09:01
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A pochi giorni dagli incontri tenutisi a San Josè, in California, con protagonista il gruppo americano Ndivia  in cui è stato presentato l'ultimo microchip progettato per supportare la rivoluzione dell'Intelligenza artificiale, possiamo afferma che l'IA si conferma grande protagonista del nostro tempo. L'evento, tanto atteso per il mondo del settore delle nuove tecnologie, è stato soprannominato la «Woodstock dell'IA».

L'Intelligenza artificiale, senza dubbio, si sta mostrando in tutte le sue potenzialità e capacità migliorando, ogni giorno di più, e creando intorno a sé non poche polemiche sui rischi. Ormai è sempre più chiaro che l'IA non è più solo frutto dei migliori film di fantascienza, ma è soprattutto una realtà con la quale bisogna iniziare a convivere. Molte delle tecnologie che quotidianamente utilizziamo sono alimentate dall'Intelligenza Artificiale, come ad esempio gli assistenti vocali presenti sui nostri smartphone, oppure i suggerimenti che le piattaforme di streaming ci propongono in base alle nostre preferenze. Le porte dell'Intelligenza Artificiale sono state aperte grazie a ChatGPT, la chatbot di OpenAI che permette all'uomo di «parlare» con la macchina. 

ChatGPT, basandosi su tecnologie generative e di apprendimento automatico, è in grado, come ormai tutti sappiamo, di riprodurre testi su qualsiasi argomento. Proprio la possibilità di affidarsi a software come ChatGPT ha aumentato il rischio di diffusione di false notizie via web, le cosiddette fake news.

Come tutte le novità in ambito tecnologico, dunque, non possono mancare i punti di vista discordanti e le paure rispetto a sistemi davvero molto potenti.

«La diffusione di false notizie è sempre stato un problema significativo, soprattutto per quanto riguarda il mondo del digitale. Per affrontare questo problema dovremmo lavorare su più aspetti, per prima cosa servirebbe creare algoritmi sofisticati che permettano la verifica delle fonti e anche delle false notizie. Un altro aspetto importante può essere quello della cultura mediatica, insegnando l'uso responsabile di strumenti basati sull'Intelligenza Artificiale. Anche le grande aziende devono essere incoraggiate ad integrare questo tipo di funzionalità attraverso la verifica» spiega l'esperto in Intelligenza Artificiale Matteo Massaroli. Quando un fenomeno come l'Intelligenza Artificiale entra a gamba tesa nella quotidianità di ognuno di noi, dominarlo e conoscerlo non è certo facile. Potremmo dire che ogni giorno l'IA ed i software di cui si serve cambiano, si sviluppano e migliorano senza dare il tempo al resto del mondo di conoscere a fondo ogni suo aspetto.
Come spesso accade con le novità in ambito tecnologico, la nascita di pregiudizi o falsi miti sono molto frequenti. 

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«Adesso la perplessità ed il falso mito è quello che l'IA possa sostituire in tutto e per tutto la capacità umana, in particolar modo nel lavoro. Rispondere in genere a questi dubbi non è facile, ogni tanto si sente parlare di reddito universale, cioè nel caso in cui le macchine andassero a sostituire l'uomo, le aziende dovrebbero pagare una tassa su ogni macchinario utilizzato da andare poi ad investire per colmare la mancanza di lavoro» afferma Matteo Massaroli.

Un altro falso mito, molto diffuso, riguardo l'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale risiede nella convinzione che lo stesso possa automizzare totalmente l'agire umano. Secondo diversi specialisti del settore ciò non sarà possibile in quanto, nonostante le grandi potenzialità dell'IA, ci sarà sempre bisogno di specialisti umani. Allo stesso modo, non è possibile pensare che l'Intelligenza Artificiale assuma completamente il controllo delle nostre vite. La gestione di sistemi così complessi dipende soprattutto dalla capacità dell'uomo di dominare la tecnologia e non essere dominato. Come è ovvio che sia quando parliamo di tecnologie del futuro, è necessario guardare in maniera completa al fenomeno. Sarebbe un grave errore soffermarsi a valutare solo gli aspetti negativi trascurando ciò che l'IA è in grado di fare se applicata nei campi giusti.

«A mio avviso l'IA offrirà una rivoluzione estremamente positiva nel settore medico. Un ragazzo italiano, Tommaso Caligari, ha scoperto un modo per individuare il Parkinson grazie all'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale» spiega Massaroli. Si tratta di un risultato straordinario che compone una piccola parte di ciò che effettivamente l'IA potrebbe fare nel campo medico. «Nell'ambito medico si potrebbero trovare denominatori comuni in grado di intercettare i segnali di una malattia e prevenirla. O ancora, di creare vaccini in grado di sconfiggere malattie» conclude Matteo Massaroli.

Insomma, i dubbi e i pregiudizi sulle potenzialità attribuite all’Intelligenza Artificiale sono tanti. Qualsiasi supposizione si faccia, al momento, è difficile dare risposte concrete e sicure. Si tratta di un settore in continuo cambiamento e questo di per sé lo rende ogni giorno nuovo e difficile da definire, soprattutto ad occhi non esperti. Certamente possiamo aspettarci di tutto dal futuro dell’Intelligenza Artificiale, probabilmente alcuni dei falsi miti potrebbero diventare reali o, addirittura, rimanere tutti falsi miti e pensare che saremmo sempre in grado di gestire i progressi dell’IA.

Quale che sia la posizione di ognuno rispetto a tale tematica, rimane di fondamentale importanza intraprendere percorsi educativi rispetto al fenomeno tecnologico dell’IA, in modo da non essere impreparati ed essere pronti a dominarlo. 

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