La moglie di Brizzi difende il regista: «Basta col tribunale mediatico, lo state ​distruggendo»

La moglie di Brizzi difende il regista: «Basta col tribunale mediatico, lo state distruggendo»
di Titta Fiore
Giovedì 16 Novembre 2017, 09:53 - Ultimo agg. 17:26
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Claudia Zanella rompe il silenzio e, in una lettera aperta, si schiera al fianco del marito, il regista Fausto Brizzi, accusato di molestie sessuali da una decina di giovani attrici nella trasmissione «Le Iene». «Ho iniziato a fare l'attrice a 11 anni, oggi ne ho 38. In questi anni mi è capitato di sentire di tutto, racconti di molestie di produttori su attori e attrici, abusi di potere da parte di registi e casting (uomini e donne), avance ricevute poco gentili e decisamente fuori luogo. Ho anche conosciuto attori e attrici alla ricerca di notorietà a tutti i costi»: il testo inviato a mezzo stampa non è solo l'appello di una donna ferita alla privacy o al rispetto per la sua famiglia finita nell'occhio del ciclone. Zanella tocca i punti caldi di una vicenda che in questi gioni sta dividendo l'Italia perché coinvolge l'etica e l'estetica, il costume e la morale, il rapporto tra i sessi, il ruolo dei mass media e il dibattito sul garantismo. «Se buona parte di tutto ciò che ho sentito ed è circolato nel nostro mondo fosse vero, da essere umano profondamente rispettoso del prossimo, ne sarei profondamente disgustata» continua l'attrice. «Però deve esserci una distinzione: davanti alla violenza o all'abuso dobbiamo correre dai carabinieri e denunciare; davanti ad un approccio non gradito, invece, dobbiamo rispondere con un secco no, e andarcene, come ho fatto io stessa molte volte in questi anni nell'ambiente del cinema, della televisione e della moda. Si può e si deve dire di NO davanti a una avance di un produttore o di un regista importante, se questo non ci piace. Perché la carriera si costruisce con il talento, lo studio, l'impegno, non a letto».
 


Dopo le pesanti accuse rivolte a Brizzi in tv e sui giornali negli ultimi giorni, Claudia Zanella si era rifugiata dalla madre con la piccola Penelope Nina, di nemmeno due anni, e al settimanale «Oggi» aveva affidato laconiche parole di commento: «Girano molte voci e tali sono per me». Poi, di fronte al crescendo di denunce e di polemiche sui presunti «comportamenti impropri» del marito, ha deciso di prendere posizione e di raccontare anche le sue sensazioni più intime di fronte a questo terremoto emotivo: «Mi addolora molto ascoltare le accuse che sono state rivolte a Fausto perché non corrispondono in nessun modo alla persona che conosco, pur nutrendo il massimo rispetto per le donne che si sono sentite ferite. Mi spiace anche perché a prescindere dal fatto che l'imputato in questo tribunale mediatico sia mio marito, non trovo corretto per nessuno essere descritto come il peggiore dei criminali».
 
Fausto Brizzi e Claudia Zanella si erano sposati sulla spiaggia di Sabaudia nell'estate del 2014, con una gran festa nella natura, e sullo stile di vita green di lei il regista aveva scritto anche un libro, Ho sposato una vegana. La nascita di una bambina, i successi al cinema («Maschi contro femmine» e «Femmine contro maschi» - titoli quanto mai profetici - «Ex», «Poveri ma ricchi», campione d'incasso a Natale 2016) raccontavano di un clima familiare sereno. Ancora Zanella: «Mio marito ha ribadito, più volte, di non aver mai avuto rapporti non consenzienti. In questo momento gli sono vicina perché così avviene tra una moglie e un marito quando si affrontano periodi difficili. Queste accuse formulate in tv, nei salotti televisivi di trasmissioni di gossip, senza nessuna garanzia, possono distruggere la carriera di un uomo, il suo matrimonio e la sua esistenza. Se mio marito ha avuto rapporti con altre donne nel corso del nostro matrimonio, voglio parlarne da sola con lui, nel nostro privato, come è giusto che sia. Devo capire se come moglie mi ha mancato di rispetto. Sono madre di una meravigliosa figlia femmina, e devo esserle di esempio».

Nella bufera mediatica, la reputazione di Brizzi è andata in pezzi. Il regista ha ceduto le sue quote nella società di produzione Wildside, mentre la Warner Bros. Italia lo ha cancellato dalla promozione del film di Natale «Poveri da ricchissimi», sottolineando l'intenzione di non lavorare più con lui. Per ora Brizzi tace, Claudia, invece, non usa giri di parole per descrivere condizione e stato d'animo: «Sono barricata in casa da cinque giorni e non posso nemmeno portare mia figlia di un anno e mezzo al parco, perché sotto al nostro portone ci sono giornalisti e paparazzi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Anche questa può essere considerata violenza sulle donne: in questo caso io e mia figlia».

Ma se la Zanella difende la privacy della famiglia, si allunga però la lista delle donne che puntano il dito contro il regista. Al settimanale «Grazia» la tatuatrice Vanya Stone ha raccontato la storia di un provino trasformato in abuso nel solito loft di San Lorenzo. Neppure l'esposto ai carabinieri, sottolinea, è servito: «Mi hanno detto che non avevo prove, che non potevano agire. Non so neanche se mi hanno creduto». Lo stesso settimanale ha raccolto la testimonianza di Rossella Izzo su alcune allieve dell'accademia di recitazione Actor's Planet, invitate dal docente Brizzi nel suo studio per fare provini in cui avrebbero dovuto sentirsi «disposte a tutto»: «Abbiamo allontanato lui e anche altri, Se qualcuno non sa tenere a posto le mani, è giusto che gli venga data una bacchettata». Dalla parte di Brizzi si schiera invece Vincenzo Salemme: «Cconosco Fausto benissimo e mi sembra tutto talmente assurdo... questa vicenda mi ha sconvolto. Ho lavorato con lui nel film Ex, ma lo conosco, è una persona perbene».