Comicon 2024, la presentazione di “Il segreto di Liberato”: dialogo con Lorenzo Ceccotti e Giuseppe Squillaci

Il disegnatore: «l'artista mi contattò su Instagram»

La presentazione di “Il segreto di Liberato”
La presentazione di “Il segreto di Liberato”
di Ferdinando Gagliotti
Giovedì 25 Aprile 2024, 18:11
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Il film “Il segreto di Liberato”, pellicola a metà tra l'animazione e il live action dedicata al misterioso artista napoletano, in uscita al cinema il 9 maggio, è stato presentato durante questa prima giornata di Comicon 2024 nell'auditorium della Mostra d'Oltremare, attraverso un dialogo con l'illustratore Lorenzo Ceccotti e l'animatore Giuseppe Squillaci, entrambi protagonisti importanti nella realizzazione del film sotto la regia di Francesco Lettieri.

«Il tipo di approccio che abbiamo usato è quello che non fa sconti - rivela alla platea Ceccotti, in arte LRNZ -, è un cartone animato bidimensionale, disegnato frame by frame, che ha richiesto un enorme esborso tecnico da parte di chi ha partecipato alla sua realizzazione.

L'intero processo creativo è durato circa otto mesi, ma la parte operativa sull'animazione è iniziata a dicembre. Una parte di animazione, ma anche una parte di live action.

Stiamo raccontando la vita di Liberato, che sappiamo essere un artista non dotato di una forma precisa, anche dal punto di vista grafico. Il punto più complesso è stato proprio provare a raccontare la sua intimità, i suoi sentimenti e la sua storia nella maniera più ravvicinata possibile e l'animazione in questo senso è uno strumento eccezionale, che ti consente di non incappare nei limiti della realtà. Abbiamo incontrato il problema di emozionare un personaggio di cui non puoi mai inquadrare lo sguardo, questo ci ha permesso di utilizzare tecniche indirette ma altrettanto efficaci, come lo spazio negativo e il silenzio».

«Ho avuto una serie di segnali celesti prima di realizzare questo progetto. Sono stato contattato su Instagram da Liberato - confessa Ceccotti -, all'inizio pensavo fosse una truffa, un falso, invece era davvero lui. Abbiamo parlato tanto di anime, manga, fumetti... è un appassionato estremamente colto. In sintesi voleva fare una cosa con me: ci siamo visti e la proposta di lavorare a un film di animazione è stata fantastica. A questo si è aggiunta un'altra cosa: non mi capitava da tanto di incappare in una serie di videoclip che mi facevano morire dalla voglia di vedere il successivo. Francesco ci ha dato la possibilità di conoscere la storia e la cultura di Napoli dandoci accesso ai suoi segreti. Di Napoli puoi essere solo uno spettatore in estasi, di questo spettacolo fatto di futuro e antico tutto intrecciato». 

Nel film è utilizzata una tecnica full-limited di ispirazione giapponese - da Hayao Miyazaki - in cui si sceglie appositamente di non animare tutte le espressioni, ma solo le più ricche.

«Se svelasse la sua identità? Noi facciamo una cosa più interessante» continua Squillaci. «Questo è un film che rivela tante cose di Liberato, tra cui un'intimità inedita. Il film crea una connessione tra il personaggio e lo spettatore, un canale preferenziale per i sentimenti do questo artista che vanno a ruota libera. C'è questa parte di live action che racconta Napoli a livello fotografico, che si salda tramite la regia di Francesco Lettieri all'immaginario che conosciamo di Liberato. C'è ovviamente anche tanta musica e un racconto complesso: quando un personaggio si sottrae alla dittatura dell'immagine bisogna trovare un nuovo modo di raccontare. Siamo dovuti scappare dal primo piano di Liberato, è stato come narrare un qualcosa di molto intimo spiando dalla serratura della porta».

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