Mia Khalifa e il siluramento da Playboy
Uno dei casi più eclatanti è stato sicuramente quello che ha coinvolto Mia Khalifa, celebre (ex) attrice pornografica libanese. Lo scorso 9 ottobre - a due giorni dai primi attacchi di Hamas contro Israele - il magazine erotico americano Playboy ha annunciato di aver terminato la collaborazione con la playmate ed ex attrice pornografica libanese Mia Khalifa in seguito alle sue dichiarazioni su X.
«Scriviamo per informarvi della nostra decisione di interrompere la relazione professionale con Mia Khalifa, inclusa l’eliminazione del suo canale dalla nostra piattaforma - ha informato un portavoce della rivista - noi incoraggiamo la libertà di espressione e il dibattito politico costruttivo, ma abbiamo una politica di tolleranza zero per l’incitamento all’odio»
Le dichiarazioni dell’ex playmate, ritenute “disgustose e riprovevoli”, riguardano un tweet in cui Khalifa ha consigliato al gruppo di Hamas di riprendere le loro attività in orizzontale «per poter osservare meglio quello che stava accadendo». Molti di quei video ritraggono stragi di uomini, donne e bambini e il suo commento ha generato una valanga di commenti indignati che hanno costretto la giovane a pubblicare un secondo post per chiarire le sue parole: «Questa affermazione non sta incitando in alcun modo la diffusione della violenza - ha scritto -.Ho specificamente detto ‘combattenti per la libertà’ perché questo è ciò che i palestinesi fanno, lottare per la libertà ogni giorno».
I’d say supporting Palestine has lost me business opportunities, but I’m more angry at myself for not checking whether or not I was entering into business with Zionists. My bad. https://t.co/sgx8kzAHnL
— Mia K. (@miakhalifa) October 8, 2023
Nella risposta successiva agli insulti e al licenziamento di Playboy, Mia Khalifa ha poi ancor più acceso i toni: «Vorrei dire che supportare la causa palestinese mi ha fatto perdere opportunitò lavorative, ma sono più arrabbiata con me stessa per non essermi resa conto di star entrando in affari con sionisti».