L’ennesima rapina che suona l’allarme della sicurezza tra commercianti e cittadini. È quella avvenuta giovedì sera ad un rivenditore di tabacchi e centro scommesse in via Fiume, nel quartiere Mariconda, intorno alle 20. Due uomini, a volto coperto e armati (indossavano una maschera di Dalì, in pieno stile “Casa di carta”, celebre serie tv) sono entrati all’interno dell’esercizio commerciale dove una dipendente era alle prese con la chiusura cassa. Da qui la richiesta di consegnagli l’incasso di giornata e a quel punto il titolare, Alfonso Santoriello (che gestisce l’attività insieme alla moglie), dopo aver capito cosa stesse accadendo, ha reagito di istinto per difendere sia la donna che il suo negozio. A quel punto ne è nata una colluttazione ed è partito anche un colpo dalla pistola di uno dei malviventi (presumibilmente a salve) e i ladri si sono dati alla fuga. Tutto è stato ripreso dalle telecamere del sistema di videosorveglianza che puntano proprio davanti all’esercizio commerciale che ora sono al vaglio degli agenti della squadra mobile guidati da Gianni Di Palma che indagano su quanto accaduto. I poliziotti, difatti, stanno comparando quelle immagini con quelle di altri colpi avvenuti in città anche per capire se ci sia un’unica strategia. Sul fronte cittadini, invece, tanta paura per il tabaccaio che ieri mattina era ancora scosso da quanto accaduto.
Non è il primo colpo, infatti, ai danni della sua attività ma questa volta, l’istinto ha preso il sopravvento ed ha reagito: «Adesso ricordo poco – ha detto il titolare – nella mente ho la scena dei due che hanno chiesto i soldi dell’incasso e poi della colluttazione e infine della fuga. Uno dei due aveva una pistola, c’è stato un colpo, credo a salve. C’è stato un momento confuso, sono anche caduto all’esterno del negozio perché sono uscito per chiedere aiuto. Ho reagito di istinto probabilmente ripensandoci non lo avrei fatto – ha continuato Santoriello – adesso le immagini sono in mano alla polizia. In quel momento non ho avuto paura ma quando mi sono fermato un attimo a pensarci, sì. Purtroppo, il nostro mestiere è anche questo, c’è il rischio che può succedere questo».
Molta solidarietà tra i commercianti che condividono non solo il lavoro nel quartiere della zona orientale ma anche dubbi e paure: «Mi sono stati tutti subito vicino – ha concluso – noi siamo una categoria a rischio ma il problema della sicurezza, stando agli ultimi episodi, è un po’ ovunque».