Trasloco Fonderie Pisano a Buccino, la Regione autorizza la richiesta della Via

Pisano può chiedere la valutazione dell’impatto ambientale, già evidenziate molte criticità nel progetto ma l’iter può partire

L'area dove dovrebbero traslocare le Fonderie Pisano
L'area dove dovrebbero traslocare le Fonderie Pisano
di Margherita Siani
Mercoledì 9 Agosto 2023, 07:00
3 Minuti di Lettura

La direzione generale del ciclo delle acque e dei rifiuti della Regione concede l’assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale integrata con la valutazione di incidenza per il progetto delle Fonderie a Buccino. Gli uffici regionali aprono la strada alla Via che i Pisano potranno presentare per la valutazione. Il decreto 170 del 7 agosto scorso indica la strada ai Pisano, non senza evidenziare però tutte le criticità del progetto sugli aspetti ambientali. Innanzitutto, la verifica di assoggettabilità a Via di un progetto «rappresenta una procedura finalizzata a valutare se un progetto determina potenziali impatti ambientali significativi e negativi e deve essere quindi sottoposto al procedimento di Via». 

Si tratta quindi di un procedimento che autorizza semplicemente la presentazione della Via. Nel decreto si indica anche cosa comporta l’insieme di interventi previsti, infrastrutturali d impiantistici, su un’area di circa 50mila metri quadrati. Un progetto che prevede cinque forni e 14 camini alti tra i 15 e i 23 metri per le emissioni di sostanza durante la produzione. Nello specifico «due forni cubilotto alimentati con carbon coke a vento freddo arricchito con O2 della capacità produttiva di 20 t/h di ghisa cadauno che operano, singolarmente, a giorni alterni e da tre forni elettrici ad induzione a crogiolo da 35 tonnellate e potenza di 700 kw». Un impianto ritenuto di «dimensioni rilevanti». 

Ma la Regione focalizza l’attenzione anche sulle criticità e sui rischi mettendoli nero su bianco e indicando la necessità di campagne di monitoraggio ambientale sia per la qualità dell’aria, sia per i rifiuti che si produrranno, anche speciali, sia per le emissioni in atmosfera che «presentano un rischio particolarmente elevato». Poi c’è «la relazione di incidenza redatta dal proponente non risulta conforme alle linee guida nazionali». Manca «una descrizione del contesto territoriale nel quale si colloca il progetto», mentre lo studio di incidenza risulta «carente nella raccolta e descrizione dei dati inerenti la documentazione a carattere ambientale presentata». Secondo Palazzo S. Lucia «il progetto determina potenziali impatti ambientali significativi e negativi. In merito alla Valutazione di incidenza non è possibile concludere che il progetto non determinerà incidenze significative. Permane un margine di incertezza che, per il principio di precauzione, non permette di escludere effetti negativi sui siti Natura 2000 presenti in area prossima e area vasta». Si tratta, dunque, di un sì, con un’attenzione, e con la considerazione che sull’area insistono vincoli ambientali importanti, come indicato dalla Riserva Sele Tanagro e come indicato dalle tante osservazioni pervenute.
 

Video

© RIPRODUZIONE RISERVATA