Crac Ifil, da Piero De Luca
memoria difensiva ai giudici

Crac Ifil, da Piero De Luca memoria difensiva ai giudici
di Angela Trocini
Venerdì 3 Marzo 2017, 08:00 - Ultimo agg. 08:18
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SALERNO - Piero De Luca renderà dichiarazioni spontane nell’udienza preliminare per il crac Ifil. A confermare la sua presenza, il prossimo 16 marzo, sono stati gli avvocati Paolo Carbone ed Andrea Castaldo che hanno annunciato anche il deposito di una memoria. L’udienza di ieri, davanti al gup del Tribunale di Salerno, Sergio De Luca, si è aperta con un’eccezione relativa proprio alla posizione del figlio dell’ex sindaco di Salerno ed ora governatore della Campania: nella richiesta di rinvio a giudizio, Piero De Luca è descritto come «socio occulto» della Ifil ma tale descrizione non è stata riportata nel provvedimento di conclusione delle indagini preliminari. La paventata lesione del diritto di difesa, però, non è stata ritenuta tale dal gup che ha respinto l’eccezione dando la parola agli avvocati difensori per le prime arringhe. Per De Luca junior ha concluso l’avvocato Carbone che ha fatto presente come l’indagato «risulti totalmente estraneo alla gestione della srl. Non c’è alcun riscontro nè tantomeno un accertamento che provi l’interesse di Piero De Luca per la Ifil».

E prendendo in esame i due reati contestati all’indagato, il 216 e il 223 (fatti inerenti all’ipotesi di bancarotta), l’avvocato Carbone ha spiegato come il «primo attiene solo a società a responsabilità limitata e prevede come unico soggetto attivo l’imprenditore (cioè l’amministratore) che non può essere un socio occulto, figura che non trova riscontro nella normativa. Per quanto riguarda la seconda ipotesi, il reato è commesso da persona diversa dal fallito, e cioè l’amministratore, direttore generale, sindaci e liquidatore. E nessuna di queste figure risponde del requisito di socio (ma solo soggetti attivi), figuriamoci di socio occulto».
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