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La paga da fame e gli smile
Dieci ore al giorno di lavoro. Dalle 11 alle 15 e dalle 18 a mezzanotte. Per sei giorni a settimana. Per uno stipendio di 3 euro all'ora. Succede a Napoli: a proporre il lavoro (e la paga da fame) un ristorante di sushi. Lo screenshot della conversazione tra il titolare del locale e la persona in cerca di lavoro è finita sui giornali. Quando l'aspirante lavoratore gli fa notare che 3 euro all'ora «sono troppo pochi», il datore di lavoro gli risponde così: «Sì, già lo so, italiani e cinesi sono diversi». Con tre faccine che sorridono. Anzi, ridono proprio. Grasse risate. Perché evidentemente il dramma del lavoro sottopagato, che è l'anticamera della povertà e della disperazione, causa anche ilarità.
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I poveri e gli angeli della solidarietà
Senza soldi e senza cibo: è la Napoli in ginocchio che lotta per un pasto.
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Se il clochard è un ex carabiniere
Piazza Municipio, due passi da Palazzo San Giacomo, le tre di notte. Hanno fermato l'auto davanti alla panchina e gli hanno lanciato in faccia uova e palloncini pieni d'acqua. Perché è un clochard, e i clochard devono subire. Poi gli hanno rivolto pesanti insulti. Perché è un clochard, e i clochard devono incassare. Zitti e muti. Solo che stavolta il clochard ha deciso di non subire, di non incassare. Perché il clochard è un ex carabiniere finito in disgrazia, con due lauree in Giurisprudenza e Criminologia, un passato da investigatore privato e un tesserino da avvocato praticante. Così ha fermato una pattuglia di passaggio e ha denunciato i suoi aguzzini. Perché chi ha perso tutto si tiene stretta almeno la dignità.
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Il bimbo salvato dai vigili
Le persone giuste, capitate nel posto giusto e al momento giusto. Sono i due vigili urbani che hanno salvato un bimbo di due anni accasciatosi in via Toledo sotto gli occhi dei genitori disperati. Famiglia siciliana in vacanza a Napoli, dalla gioia al dramma in pochi secondi. Poi il passaggio della pattuglia della municipale e la corsa al Santobono, raggiunto in cinque minuti. Solo uno in più, hanno spiegato i medici ai genitori e ai due vigili-eroi, e il piccolo non si sarebbe salvato.