Basilicata, il centrodestra largo sfida Pd-5S: oggi il doppio test delle Regionali

Urne aperte per oltre mezzo milione di lucani, chiamati ad eleggere dopo cinque anni il nuovo presidente

Basilicata, il centrodestra largo sfida Pd-5S: oggi il doppio test delle Regionali
Basilicata, il centrodestra largo sfida Pd-5S: oggi il doppio test delle Regionali
di Federico Sorrentino
Domenica 21 Aprile 2024, 06:30 - Ultimo agg. 11:01
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In tre per la poltrona di governatore della Basilicata. Bardi, Marrese, Follia. Da questa mattina urne aperte per oltre mezzo milione di lucani chiamati ad eleggere dopo cinque anni di centrodestra il nuovo presidente. Elezione sì regionale ma dal significato anche nazionale, l'Eurovoto di giugno in fondo si avvicina e tutti i leader di partito, seppur con modalità differenti, si sono riversati in Basilicata per la chiusura della campagna elettorale dei rispettivi candidati. Urne chiuse stasera alle 22 per riaprire domani dalle 7 alle 15, poi subito dopo lo scrutinio. In serata si dovrebbe conoscere il nome del nuovo governatore.

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LE ELEZIONI

Nella sfida a tre vince chi prende più voti e non è possibile il voto disgiunto.

Il centrodestra punta sul 72enne Vito Bardi, presidente uscente ed ex vicecomandante generale della Guardia di Finanza. A sostenerlo, come nel 2019, ci sono FI, FdI, Lega e Udc-Dc, ma a differenza di cinque anni fa la coalizione si è ampliata. Con lui stavolta anche il centro (Azione, Italia Viva) che nelle scorse settimane ha rotto ufficialmente col centrosinistra, a lungo diviso sulla scelta di un candidato da opporgli. Molto importante lo strappo con Azione, dove l'appoggio di Marcello Pittella - governatore dal 2013 al 2019, eletto all'epoca con 150mila voti - può rivelarsi decisivo per il bis di Bardi. Al cui supporto sono arrivati giovedì Meloni, Tajani, Salvini, Lupi, Rotondi e Cesa, tutti insieme sul palco di Potenza per la chiusura della campagna elettorale.

IL CENTROSINISTRA

Burrascosa la scelta del candidato di centrosinistra (Pd, M5s, Avs-Si-Psi) che solo a fine marzo ha trovato l'intesa sul presidente della provincia di Matera, Piero Marrese, 43 anni. È il nome emerso dopo mesi di ritardi, con veti incrociati e molti nomi bruciati (dal re delle coop bianche Angelo Chiorazzo al primario oculista Domenico Lacerenza) che hanno causato la rottura con Azione e Italia Viva. Pd e M5s vivranno comunque il voto in Basilicata da separati in casa. Le inchieste di Bari, l'annullamento delle primarie locali e il gelo degli ultimi giorni si riflettono anche sul voto lucano dove Conte e Schlein, a differenza dei leader avversari, non hanno condiviso alcun palco. Prima c'è stata la due giorni dell'ex premier, poi è arrivata la segretaria dem per conto proprio. Il terzo candidato sarà invece il giornalista Eustachio Follia, 54 anni, sostenuto essenzialmente dal partito progressista paneuropeo Volt.

Il Consiglio regionale lucano è formato da 20 consiglieri (258 i candidati) - 13 eletti per la provincia di Potenza, 7 a Matera - a cui si aggiunge il presidente eletto. Si potranno dare anche due voti ma osservando la doppia preferenza di genere. Alle liste collegate al presidente eletto può essere assegnato un premio di maggioranza: fino a 11 seggi se il presidente eletto avrà ottenuto almeno il 30%, fino a 14 seggi se riceverà almeno il 40%. Prevista anche una soglia di sbarramento dell'8% per le coalizioni e del 3% per le liste non coalizzate. Tuttavia, le liste all'interno delle coalizioni che abbiano superato il 4% possono ottenere seggi. In tutto sono 682 le sezioni allestite, 453 nel Potentino e 229 nel Materano. Curiosità per l'affluenza che nelle ultime elezioni è sempre salita: 47,6% nel 2013, 53,8% nel 2019 quando Bardi (42,2%) superò il candidato di centrosinistra Carlo Trerotola (33,1%) e del M5s, Antonio Mattia (20,3%). Primo partito fu il M5s (20,2%), quindi la Lega (19.2%).

LE REGIONALI

Finora il risultato complessivo delle elezioni regionali 2024 è in perfetta parità. Alessandra Todde ha conquistato la Sardegna per il centrosinistra e il centrodestra si è confermato in Abruzzo con Marco Marsilio. Renzi e Calenda hanno perso entrambe le elezioni, in Sardegna con un loro candidato e in Abruzzo sostenendo il centrosinistra. Ora cercano la prima vittoria in Basilicata col centrodestra. A giugno poi election day con le europee in Piemonte, quarto round regionale del 2024. Lì la spaccatura dem-M5s è già conclamata da tempo, il centrosinistra opporrà due candidati all'uscente Alberto Cirio di centrodestra. Poi in autunno chiuderà l'Umbria.

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