LA GUERRA

Gaza, Onu approva risoluzione per «immediato» cessate il fuoco: gli Usa si astengono. E Netanyahu annulla la visita a Washington

Le ultime notizie della decima guerra fra palestinesi e israeliani

Gaza, la Cina sostiene la tregua voluta dall'Onu Ospedale palestinese bombardato da Israele «Morti 180 fra pazienti e medici e rifugiati»
Gaza, la Cina sostiene la tregua voluta dall'Onu Ospedale palestinese bombardato da Israele «Morti 180 fra pazienti e medici e rifugiati»
Lunedì 25 Marzo 2024, 09:56 - Ultimo agg. 26 Marzo, 06:19

Israele: «Nessun cessate il fuoco senza liberazione di tutti gli ostaggi»

«Israele non cesserà il fuoco. Distruggeremo Hamas e continueremo a combattere finché l'ultimo degli ostaggi non sarà tornato a casa». Lo ha detto il ministro Esteri israeliano Israel Katz su X, dopo la risoluzione votata all'Onu.

Israele: una vergogna che l'Onu non condanni Hamas

«Il fatto che la risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza Onu non condanni l'attacco di Hamas del 7 ottobre è una vergogna». Lo ha detto l'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Gilad Erdan. «Hamas ha iniziato la guerra, da questo testo sembra che la guerra sia iniziata da sola - ha aggiunto - Israele non voleva questa guerra». «Non subordinare il cessate il fuoco al rilascio degli ostaggi danneggia gli sforzi, tutti avrebbero dovuto votare contro questa vergognosa risoluzione», ha detto ancora. Nessun membro del Cds ha votato contro (il testo ha ottenuto 14 voti a favore e l'astensione degli Usa).

Cosa succede ora? Israele vincolata, nodo ostaggi

In caso di approvazione di una risoluzione Onu, gli Stati membri, almeno sulla carta, sono vincolati a rispettarla. In questo caso quindi Israele sarebbe tenuta a cessare il fuoco, almeno sul piano teorico. «Il Consiglio di Sicurezza Onu ha appena approvato una risoluzione tanto attesa su Gaza, chiedendo un cessate il fuoco immediato e il rilascio di tutti gli ostaggi. Questa risoluzione deve essere attuata, un fallimento sarebbe imperdonabile». Così il segretario generale Antonio Guterres ha commentato il via libera del Consiglio di Sicurezza alla bozza sulla tregua. Allo stesso tempo però Hamas dovrebbe procedere alla liberazione degli ostaggi. «Dobbiamo mettere pressione su Hamas, il cessate il fuoco può iniziare immediatamente con il rilascio del primo ostaggio, e questo è l'unico percorso», ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield. 

 

 

Usa: nessuna notifica dello stop visita israeliana

Gli Stati Uniti non hanno ricevuto alcuna notifica di cambiamento nel programma di colloqui oggi a Washington tra dirigenti Usa e di Israele su Rafah: lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby rispondendo a una domanda sulla cancellazione della visita della delegazione da parte del premier israeliano dopo l'astensione americana al consiglio di sicurezza dell'Onu sulla risoluzione per Gaza. Se non ci sarà la visita, ha aggiunto, gli Usa continueranno a parlare con le loro controparti israeliane. 

La Francia propone cessate il fuoco permanente a Gaza dopo il Ramadan

La Francia ha chiesto un «cessate il fuoco permamente» a Gaza dopo il Ramadan. Lo ha detto l'ambasciatore di Parigi all'Onu Nicolas de Riviere dopo l'adozione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza che chiede la tregua per il Ramadan.

Netanyahu annulla visita negli Stati Uniti

Benyamin Netanyahu ha annullato la partenza per Washington di una delegazione di alto livello israeliana. Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier indicando come motivo l'astensione degli Usa all'Onu alla risoluzione su Gaza. 

Gli Usa: la nostra politica non cambia

«L'astensione degli Stati Uniti» al voto della risoluzione sul cessate il fuoco a Gaza «non cambia la nostra politica». Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti sottolineando che Washington «ha sempre chiesto che il cessate il fuoco fosse legato alla liberazione» degli ostaggi da parte di Hamas.

Cessate il fuoco dall'Onu è la prima volta

Dopo mesi di stallo il Consiglio di Sicurezza ha finalmente approvato una risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza. Nel documento, che ha ottenuto 14 voti a favore e l'astensione degli Usa, si «chiede un cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell'accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie». L'adozione è stata salutata con un lungo applauso.

 

Prima del voto la Russia ha preso la parola per proporre un emendamento e sostituire il termine «durevole» con «permanente» nella frase in cui si chiedeva «un cessate il fuoco immediato per il mese del Ramadan, rispettato da tutte le parti, che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile». Il termine è stato sostituito all'ultimo minuto e secondo l'ambasciatore russo Vassily Nebenzia «annacqua il testo e lascia spazio alle interpretazioni, permettendo a Israele di riprendere le operazioni militari in qualsiasi momento». La richiesta è stata bocciata ma Mosca ha comunque votato a favore della risoluzione.

Ok consiglio sicurezza Onu a risoluzione su cessate il fuoco, Usa astenuti

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato la bozza di risoluzione per un «immediato» cessate il fuoco a Gaza, con gli Stati Uniti che si sono astenuti senza mettere il veto. I precedenti tentativi di passare una risoluzione sono stati bloccati dal veto di Usa, Cina e Russia. A favore del testo hanno votato tutti gli altri 14 Paesi.

Onu, approvata bozza della risolizione sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, gli Usa si astengono

Onu, approvata bozza della risolizione sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, gli Usa si astengono

Netanyahu: "Se Usa non mettono il veto all'Onu annulleremo missione a Washington"

Benjamin Netanyahu annullerà la missione del suo team a Washington, per discutere con le proposte americane alternative ad un'operazione a larga scala a Rafah, se gli Stati Uniti non useranno il veto per bloccare la risoluzione al Consiglio di Sicurezza in cui si chiede un cessate il fuoco non condizionato al rilascio degli ostaggi. È quello che fa sapere l'ufficio del premier israeliano, secondo quanto riferisce il Times of Israel.

La minaccia di Netanyahu di cancellare la partenza, prevista secondo alcune fonti per questa sera, del team è arrivata dopo che il ministro degli Affari Strategici, Ron Dermer - che fa parte insieme al consigliere per la Sicurezza Nazionale, Tzachi Hanegbi del team - è stato informato che gli Usa intendono sostenere due separate risoluzioni Onu, una che chiede il cessate il fuoco ed un'altra che chiede il rilascio degli ostaggi. Una formula non accettabile per Israele, dal momento che il cessate il fuoco non sarebbe condizionato al rilascio degli ostaggi. La missione del team israeliano a Washington è stata decisa durante la telefonata tra il premier israeliano e Joe Biden, la prima in un mese, in cui il presidente americano ha ribadito di considerare un attacco a Rafah, un pericolo errore. Dopo la telefonata, e dopo la visita di Antony Blinken, Netanyahu ha ribadito chiaramente che gli israeliani entreranno nella città di Gaza, dove si trovano milioni di sfollati, «con o senza il sostegno degli Usa».

Il Consiglio di sicurezza dell'Inu voterà oggi nuova bozza per il «cessate il fuoco permanente» nella Striscia di Gaza

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite voterà oggi una nuova bozza di risoluzione che chiede il «cessate il fuoco sostenibile e permanente» nella Striscia di Gaza dopo che la Cina e la Russia hanno posto il veto venerdì su quella proposta dagli Stati Uniti. La nuova bozza chiede «un cessate il fuoco immediato» in concomitanza con il Ramadan, il mese sacro all'Islam, iniziato lo scorso 10 marzo. Il documento chiede anche «il rilascio incondizionato e immediato di tutti gli ostaggi» ancora trattenuti nell'enclave palestinese e la «rimozione degli ostacoli per la consegna di aiuti umanitari» alla popolazione di Gaza.

Hamas: "L'accordo per una tregua non è così vicino"

La possibilità di raggiungere un accordo sul rilascio degli ostaggi e una tregua a Gaza non è così vicino come lascia intendere Israele. Lo hanno fatto sapere fonti di Hamas citate da Haaretz secondo cui la delegazione che sta trattando a a Doha ha trasmesso questo messaggio a Gaza, al leader della fazione Yahya Sinwar, aggiungendo che Israele sta cercando di mettere in stallo e proseguire l'offensiva, inclusa quella a Rafah. Secondo una fonte araba - citata dallo steso quotidiano - Hamas avrebbe fatto sapere di non nascondere la propria frustrazione che gli eventi di Ramada a Gerusalemme non non avuto condotto ad aumentare la pressione su Israele.

La cantante Noa: «Qui, in Israele, nessuno vede la sofferenza di Gaza. Non viene mostrata, nei media israeliani: la nostra pena, e la nostra rabbia, occupano tutta la scena. E lo stesso vale per loro: non vedono il nostro dolore».

«Qui, in Israele, nessuno vede la sofferenza di Gaza. Non viene mostrata, nei media israeliani: la nostra pena, e la nostra rabbia, occupano tutta la scena. E lo stesso vale per loro: non vedono il nostro dolore». Lo ha detto la cantante israeliana Noa in un videomessaggio a Tedx Napoli, l'iniziativa nata negli Usa ed esportata in tutto il mondo per dare voce alle «idee che meritano di essere diffuse». Noa, che da decenni è impegnata nella causa della convivenza fra israeliani e palestinesi e che a più riprese ha duramente criticato il governo Netanyahu, anche stavolta ribadisce che «non dovrebbe rimanere insediato nemmeno un giorno in più. Hanno un'enorme responsabilità, nell'orribile incubo che stiamo vivendo, perché non hanno garantito la pace in questo Paese. Dal 7 ottobre, noi israeliani stiamo vivendo un incubo. I brutali atti terroristici commessi da Hamas sono indescrivibili. E poco dopo, per giunta, violenza ha chiamato altra violenza: il nostro esercito è entrato a Gaza, a combattere una guerra che non capiamo. Quello di Israele è un esercito popolare. E chi guida questo esercito? Questo orribile governo», fatto di persone «che non contemplano la pace, né un futuro migliore per noi». «Per questo scendiamo in strada - ha sottolineato la cantante israeliana - a manifestare contro questo governo, io, i miei amici, e centinaia di migliaia di israeliani, che aumentano ogni settimana». «Dobbiamo fare di tutto - ha aggiunto - per un accordo diplomatico che metta fine a questa guerra, sradichi Hamas ed elimini gli estremismi anche da Israele. È l'unico scenario auspicabile, e per cui battersi: la pace tra Israele e Palestina, con una soluzione a due stati, Israele a fianco della Palestina. Chiedo a tutte le nazioni di riunirsi, e aiutare a raggiungere un accordo tra Israele e Palestina».

Guterres, Onu: «Gli operatori umanitari a Gaza hanno bisogno di risorse, accesso e sicurezza, adesso»

«Gli operatori umanitari hanno bisogno di risorse, accesso e sicurezza, adesso». Lo ha scritto su X il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, aggiungendo che «gli operatori umanitari che lavorano a Gaza hanno condiviso con me l'ambiente estremamente difficile in cui operano. Alcuni di loro, con decenni di esperienza, hanno affermato di non aver mai incontrato una situazione così difficile».

Israele: "L'ospedale di Shifa preso in ostaggio da Hamas che vi nasconde armi e terroristi"

L'esercito israeliano è impegnato anche oggi, ormai da una settimana, in una «attività operativa precisa» negli edifici dell'ospedale Shifa di Gaza dove - secondo quanto ha riferito il portavoce militare - sono stati finora catturati «circa 500 terroristi affiliati a Hamas e alla Jihad islamica». Inoltre, secondo il portavoce, sono stati trovati all'interno depositi di munizioni. «Hamas ha preso in ostaggio l'ospedale Shifa - ha affermato il portavoce Daniel hagari - e si nasconde dietro i malati ed i feriti, conducendo la guerra dall'interno delle sue mura». In parallelo l'esercito ha ieri operato anche a Khan Yunis nel rione Amal, dove è situato un altro ospedale. «Abbiamo lanciato raid precisi e colpito infrastrutture terroristiche, dopo aver isolato la zona». In quei combattimenti «sono stati uccisi 20 terroristi».

Iran condanna il bombardamento dell'ospedale di al-Shifa

L'Iran ha duramente condannato l'operazione di Israele contro l'ospedale al-Shifa di Gaza. «Per una settimana, l'ospedale al Shifa e le sue strutture, con i suoi pazienti, medici e rifugiati palestinesi, soprattutto donne e bambine che avevano trovato rifugio lì, sono stati sottoposti ad un duro e disumano assedio da parte dell'esercito terroristico del regime sionista, e questo stesso regime ha commesso crimini orribili in questo ospedale», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani. «Purtroppo, nei giorni scorsi, come risultato dei barbari crimini del regime occupante, hanno perso la vita 180 pazienti, medici e rifugiati palestinesi che si trovavano assediati nell'ospedale di al-Shifa, a causa di attacchi che impedivano l'ingresso di cibo e medicinali essenziali», ha aggiunto il funzionario, come riporta Irna.

Nel sesto mese della decima guerra fra palestinesi e israeliani la diplomazia ancora arranca senza riuscire a raggiungere almeno una tregua: la situazione nel sud della Striscia, dove si sono ammassati gli abitanti dell'intero territorio, è terribile, con il paradosso che decine di tonnellate di aiuti sono bloccati all'esterno del valico di Rafah.

Drammatico il caso dell'ospedale di al-Shifa per una settimana bombardato da aerei israeliani perché Tel Aviv ritiene che uomini di Hamas vi si siano rifugiati. 

Gli ultimi dati del ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, affermano che dal 7 ottobre i palestinesi uccisi dagli attacchi israeliani sono oltre 32 mila (74 mila i feriti) con vasta quota di minorenni. Le vittime israliane sempre dal 7 ottobre, quando Hamas ha lanciato un attacco trucidando civili nei pressi della Striscia, sono 1.300 alle quali vanno aggiunti i 300 caduti delle forze armate israeliane. 

La Cina ha intanto chiarito di sostenere un nuovo progetto di risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sul cessate il fuoco «immediato» a Gaza, a pochi giorni dal veto opposto all'iniziativa analoga promossa dagli Stati Uniti. «La Cina sostiene questo progetto di risoluzione e loda l'Algeria e gli altri Paesi arabi per il loro duro lavoro in questo senso», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian. «Speriamo che il Consiglio di Sicurezza lo approvi il prima possibile e invii un segnale forte per la cessazione delle ostilità», ha aggiunto Lin nel briefing quotidiano.

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