Ufficiale dell'Accademia militare indagato per abuso di potere. «Ci costringeva a lavare i genitali dei cavalli»

Tra le offese, anche riferimenti all'aspetto fisico e al peso delle donne in servizio, minacce di far trasferire le persone

Sessismo e punizioni in Accademia militare, indagato un ufficiale. «Ci costringeva a lavare i genitali dei cavalli»
Sessismo e punizioni in Accademia militare, indagato un ufficiale. «Ci costringeva a lavare i genitali dei cavalli»
Mercoledì 24 Gennaio 2024, 13:48 - Ultimo agg. 25 Gennaio, 07:01
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Vessazioni ai propri sottoposti nel centro ippico militare dell'Accademia di Modena, costretti ad essere sempre a sua disposizione o rimproverati senza motivo. Ma anche un atteggiamento sessista, con molestie continue alle soldatesse, fatte di battute a sfondo sessuale, commenti sull'aspetto fisico o racconti sulle sue esperienze. Fino anche a punizioni umilianti, come lavare frequentemente i genitali dei cavalli.

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Chi è indagato

Lo contesta la Procura di Modena al tenente colonnello dell'Esercito Giampaolo Cati, che al termine di due anni di indagini rischia di finire a processo per stalking ai danni di quattro donne e sette uomini, violenza privata con abuso dei poteri e di autorità e minacce e ingiurie ai propri inferiori.

L' ufficiale risulta ancora operativo all'interno dell'Accademia, ma è stato trasferito ad altra mansione. Ad innescare gli accertamenti, le denunce delle vittime e poi anche lo stesso comandante dell'Accademia, generale Davide Scalabrin, che ha raccolto internamente le segnalazioni. Procede anche la Procura militare di Verona.

 

I legali

Cati, difeso dagli avvocati Guido Sola e Francesca Romana Pellegrini, nei giorni scorsi ha ricevuto un avviso di fine indagine, atto che di solito prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, firmato dal pm Francesca Graziano. Otto delle presunte vittime, alcune delle quali nel frattempo si sono congedate, sono assistite dall'avvocato Massimo Strampelli, che aveva già seguito il caso di nonnismo denunciato all'Aeronautica di Latina, subito dall'ex allieva ufficiale Giulia Schiff, da lui assistita.

 

Le minacce

Negli atti di accusa contro il tenente colonnello si fa riferimenti a fatti avvenuti tra il 2019 e 2021, come dispetti e ripicche nei confronti di chi non assecondava le sue pretese. Poi minacce di ritorsioni, di ostacolare la carriera e di compromettere i concorsi cui intendevano partecipare. E poi sgridate immotivate, modi maleducati, scatti di rabbia, urla, pugni e calci contro porte e arredi, comportamenti che ponevano il personale in uno stato costante di paura. I militari impiegati al centro ippico venivano contattati anche al di fuori dell'orario di lavoro, anche di sera. Secondo l'accusa Cati costringeva il personale a orari superiori agli obblighi, di fatto ad essere a sua disposizione sempre, negando i permessi, anche per visite mediche, non concedendo turni di riposo. L'accusa di violenza privata riguarda invece la costrizione di un soldato, sotto minaccia di ritorsioni sulla carriera, ad andare al centro in giorni di ferie, obbligandolo a montare a cavallo.

 

Le offese

Tra le offese, anche riferimenti all'aspetto fisico e al peso delle donne in servizio, minacce di far trasferire le persone. «Tu non sai di cosa sono capace - avrebbe detto l'indagato ad una vittima - io se voglio una persona la faccio impazzire fino al congedo, se voglio fare male ad una persona la distruggo attaccandomi al collo senza dargli respiro, non la lascio più fin quando non l'ho distrutto. Sarei capace di inventarmi qualsiasi cosa sul suo conto anche personale pur di distruggere lui e la sua famiglia».

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