Soldi nel caffè e nei detersivi, ​l’export dei capitali illeciti: nel 2023 il picco dei sequestri, 17 milioni

​Il denaro diretto all’estero da Fiumicino

Soldi nel caffè e nei detersivi, l’export dei capitali illeciti: nel 2023 il picco dei sequestri, 17 milioni
di A. Mar.
Venerdì 29 Marzo 2024, 01:12 - Ultimo agg. 12:03
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Come gli “spalloni” che fanno viaggiare il contante oltre confine dall’Italia alla Svizzera, così i corrieri della valuta di contrabbando escogitano gli stratagemmi più vari per trasportare in aereo il denaro: stipato nelle confezioni di caffè sigillate come fossero nuove, oppure nei fustini dei detersivi o ancora sistemati tra i vestiti o le coperte di pile imbustate sottovuoto. Qualche volta i soldi hanno viaggiato tra le componenti di televisori, altre nei rotoli della carta igienica. Insomma, ogni giorno spunta fuori un nuovo stratagemma. 

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Solo a febbraio in transito all’aeroporto di Fiumicino i segugi dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli insieme con i finanzieri del comando regionale del Lazio hanno intercettato un milione di euro non dichiarato, perlopiù detenuto da cittadini orientali che si sono spostati per il Capodanno cinese. 

Nel corso del 2023 c’è stato un autentico boom con oltre 17 milioni di euro di denaro che stavano per sfuggire ai radar del fisco, di questi quasi 15 milioni sono stati recuperati a Fiumicino, il resto tra lo scalo di Ciampino e il porto di Civitavecchia. Una cifra raddoppiata rispetto al 2022. Va detto che il contante va obbligatoriamente dichiarato per il trasferimento di importi pari o superiori ai diecimila euro. 


LE DESTINAZIONI
Le rotte principali del denaro? Chi è incaricato di trasportare la valuta ha come destinazioni principali la Cina, l’India, il Marocco, l’Egitto, la Nigeria e la Romania. Si tratta di rimesse “al nero” da una parte, ma soprattutto di soldi derivati da traffici illeciti e che hanno bisogno di essere portati altrove. A gestire i corrieri, perlopiù insospettabili pagati a percentuale per ogni viaggio portato a termine, ci sono le “agenzie” del crimine. Ovvero autentiche banche parallele con emissari e “sportellisti” nelle principali capitali mondiali che fungono da raccoglitori del denaro per poi smistarlo da un capo all’altro del pianeta. Ma gli attori principali si trovano soprattutto sull’asse Cina-Africa ed Emirati arabi. Il danaro seguirebbe né più, né meno le stesse rotte calcate, per esempio, dai narcos. Nel corso del 2023 un protocollo di intesa sottoscritto, a livello nazionale, fra l’Adm e la Guardia di Finanza, ha ulteriormente rafforzato e finalizzato l’attenzione al controllo della valuta nei punti d’imbarco e sbarco dei passeggeri diretti e provenienti dall’estero. E i risultati sono arrivati.


BEST PRACTICE
«I dati dell’operazione speciale di contrasto al traffico illegale di valuta all’aeroporto di Fiumicino dimostrano ancora una volta quanto la collaborazione fra l’Agenzia e la Guardia di Finanza rappresenti un baluardo contro l’evasione fiscale e a tutela dei contribuenti onesti», ha spiegato il Direttore Territoriale Adm del Lazio e dell’Abruzzo Davide Miggiano. Per Virgilio Pomponi, comandante regionale della Finanza, in questo modo si arginano «i tentativi della criminalità economica e organizzata di sfruttare le opportunità offerte da principi europei di libera circolazione di persone e di capitali al fine di incrementare i propri guadagni illeciti, prevenendo e contrastando forme di riciclaggio in grado di inquinare l’economia legale e di alterare le condizioni di concorrenza».

 

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