Quartieri spagnoli di Napoli, due boss controllano la nuova Eldorado

Due nuovi nuclei familiari si sono imposti nei traffici di droga, del falso e nel racket delle estorsioni

Il maxi blitz ai Quartieri spagnoli
Il maxi blitz ai Quartieri spagnoli
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Venerdì 8 Settembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 18:55
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Hanno fiutato gli affari e lo hanno fatto in tempi non sospetti. Hanno capito che un buco, da queste parti, diventa una miniera d'oro: altro che piccole officine o negozietti etnici, altro che rimesse (più o meno abusive) per motorini e bicilette elettroniche. Tutt'altro: bastano pochi metri quadrati, ovviamente fronte strada, per incassare soldi e mettersi in chiaro. Ed è così che in pochi mesi, specie nell'era post covid, il miracolo dei Quartieri spagnoli si legge in questo modo: via vecchi proprietari o affittuari dai bassi di sempre, ecco sorgere localini in grado di vendere gli shottini a basso costo, buoni per animare le notti della movida; ed è grazie a questa conversione rapida e strisciante, che c'è chi è riuscito ad ottenere due risultati in particolare: quello di riciclare soldi sporchi, da giustificare con gli incassi garantiti dal cicchetto venduto a un euro e mezzo come se fosse acqua fresca. 

 

Basta leggere alcune informative di polizia giudiziaria approdate in questi mesi in Procura, per ripercorrere un fenomeno tutto napoletano, a proposito di rapporti tra soldi sporchi e affari, proventi di attività illecite e boom economico in alcuni punti della città. Restiamo alle informative di polizia giudiziaria, conviene partire da una premessa: ovviamente, qui tra i vicoli dei Quartieri spagnoli, non tutti i bar e le sprizzerie devono la propria origine a proventi illeciti, ma sono frutto di lavoro condotto da giovani imprenditori o da antiche famiglie di commercianti. Resta il fatto che nel mirino degli inquirenti, negli ultimi mesi, ci sono almeno due famiglie note per vicende di natura criminale. Due nuclei familiari, cresciuti da un punto di vista malavitoso negli anni successivi al pentimento di Marco Mariano (scarcerato dopo una lunga detenzione, per poi passare dalla parte dello Stato), si sono imposti nei traffici di droga, del falso e nel racket delle estorsioni.

Poi, negli ultimi due anni, la conversione. Hanno investito in sprizzerie. Locali fronte strada (per lo più ex bassi) diventati luogo di ritrovo per una movida che ha invaso i vicoli all'ombra della collina di Montecalvario. Un processo virtuoso, da un punto di vista economico e imprenditoriale, se non fosse per l'origine di alcuni capitali destinati a una serie di approfondimenti. Soldi di origine sospetta, anche alla luce dello spessore criminale dei manager in campo. Parliamo di soggetti coinvolti in omicidi e condannati per fatti di camorra; parliamo di soggetti recentemente colpiti da indagini in materia di droga, che sono in grado di far girare migliaia di euro al giorno, grazie alla prossimità delle loro piazze al mondo che conta della buona borghesia cittadina. Fatto sta che alcuni loro parenti si sono dati agli affari. Sono diventati manager della movida quartierana, in uno scenario di sistematica violazione delle regole: musica ad alto volume, anche oltre gli orari consentiti, alcol ai minori, strafottenza nei confronti delle legittime lamentele dei residenti. Sanno di rischiare poco e non sono certo allarmati per una multa o per lo stop amministrativo di qualche giorno, come appare evidente anche dalle immagini postate su Instagram, appena qualche giorno fa, salvo poi cancellarle dopo qualche ora. Immagini pubblicate pochi giorni fa sul Mattino, che immortalano il gestore di un locale che brandiva una bottiglia di alcol versato in bocca a decine di minorenni. Superalcolici ai ragazzini, decibel alle stelle, nessun rischio. Girano così i soldi da queste parti, anche sulla pelle dei commercianti onesti (la maggioranza), grazie al ruolo di due famiglie in particolare: quelle finite al centro di indagini per le interminabili faide ai Quartieri Spagnoli e che oggi gestiscono i soldi del nuogo Eldorado, in una delle zone più visitate a Napoli dai turisti. Due famiglie capaci di imporre i propri uomini come manager della movida a basso costo, fracassona e irrispettosa delle regole: dove gli incassi della cocaina si trasformano in shottini ai minori, alimentando un giro di soldi miracolosamente pulito. 

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