Si è ucciso, sparandosi un colpo di pistola nella notte tra sabato e domenica, Luca Ruffino, presidente di Visibilia Editore, società fondata dalla ministra Daniela Santanchè. Stando alle prime ricostruzioni, Ruffino si sarebbe sparato con un'arma posseduta regolarmente, nella sua abitazione a Milano, affidando a un biglietto i suoi ultimi pensieri. Uno dei suoi due figli, non avendo sue notizie da qualche ora, si sarebbe recato nell'abitazione del padre in via Spadolini dove lo ha trovato morto.
La procura di Milano indaga per il reato di istigazione al suicidio in merito alla morte di Luca Ruffino, presidente di Visibilia Editore che si è ucciso nella notte tra sabato e domenica, sparandosi un colpo di pistola nella sua abitazione nel capoluogo lombardo.
Luca Ruffino suicida, le motivazioni
Secondo quanto si apprende da persone vicine a Ruffino, il presidente di Visibilia Editore non aveva problemi personali o economici. Sembra, invece, sempre secondo le stesse fonti che avesse gravi problemi di salute e che in pochi ne fossero a conoscenza. Giovedì scorso aveva anche partecipato a una riunione del Cda di Visibilia Editore.
Chi era
Ruffino era un manager d'esperienza, con un passato, tra le altre cose, nel Cda di FerrovieNord, Fiera Milano e Milano Serravalle Engeenering. Ma soprattutto una grande capacità nella gestione dei condomini. Tanto che aveva fondato Sif Italia, società quotata a Euronext Growth Milano, diventando in Italia il primo amministratore di condominio ad avere uno studio di amministrazione condominiale quotato in borsa. Ad ottobre del 2022 era subentrato in Visibilia Editore, rilevando le quote della senatrice di Fdi e ministra del Turismo Daniela Santanchè. Ruffino aveva appena compiuto 60 anni lo scorso 24 luglio.