Azione cattolica dal Papa: testimoni di pace e valori

Domani l'incontro con Francesco a piazza San Pietro

Papa Francesco
Papa Francesco
di Antonella Laudisi
Mercoledì 24 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo agg. 17:30
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A Braccia aperte” non è solo uno slogan, è «un modo di vivere l'oggi e di costruire il domani avendo a cuore la pace e la cura della casa comune», dice Massimiliano Ossini, conduttore Rai e scrittore, che il 25 aprile sarà, con la giornalista di Tv2000 Antonella Ventre, sul palco di piazza San Pietro dove 50mila iscritti e simpatizzanti dell'Azione cattolica si ritroveranno per l'incontro con Francesco.

“A Braccia aperte”, «per condividere una visione di futuro possibile», è l'invito del cantautore Giovanni Caccamo, anche lui in piazza giovedì. 

Il futuro, certo, senza dimenticare le radici in quel passato che, il 25 aprile più che mai, va celebrato: ecco perché si è voluto fare memoria di quei soci di Ac «che presero parte alla Liberazione e parteciparono alla costruzione dell'Italia democratica». Perché «democrazia significa antifascismo, rifiuto di ogni dittatura e del fascismo che nega la libertà delle persone, in particolare la libertà di associazione, negazione che abbiamo patito come associazione», ha affermato il presidente nazionale Giuseppe Notarstefano. Durante l'incontro che «per una felice concomitanza, non programmata ma provvidenziale», ha spiegato monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell'Aci, è coincisa con la Festa della Liberazione», l'attore Neri Marcorè leggerà alcuni brani su figure della Resistenza cattolica, che hanno militato nell'associazione e che «testimoniano il sacrificio di quelle generazioni». «La Repubblica è qualcosa che si fa quotidianamente», ha sottolineato Notarstefano: «Ce lo insegna il presidente Mattarella e ce lo ha insegnato Vittorio Bachelet: non può essere data per scontata, si costruisce ogni giorno». «Il mondo cattolico - ha osservato monsignor Giuliodori - fa memoria della Resistenza collegandola alla sua capacità progettuale e profetica, che ha portato un grande contributo alla Costituzione e all'avvio della Repubblica: una memoria bella, dove i valori storici, culturali e spirituali si intrecciano in uno sguardo non ideologizzato». La storia dell'associazione è chiara: «Nel 1931 Mussolini ordina la chiusura dei circoli dell'Ac. I rapporti tra cattolici e regime si incrinano definitivamente dopo il sodalizio tra l'Italia e la Germania nazista», è ricordato sul sito dell'Ac. Oggi, dunque, l'associazione ribadisce «l'impegno politico e culturale, il contrasto agli abusi, la costruzione di reti solide con altre realtà della società civile. Dalla lotta alla povertà alla pace e al disarmo, dalla sostenibilità all'accoglienza dei migranti, l'Azione cattolica vuole collaborare con chiunque voglia disegnare il futuro e non arrendersi agli schemi del passato», ha dichiarato il presidente Notarstefano nella recente intervista ad Avvenire, sottolineando l'attenzione al dibattito nel Paese: «Condivido la preoccupazione per il progetto autonomista: rischia di minare l'unità del Paese e di aggiungere ulteriore caos nei rapporti tra le istituzioni, senza risolvere alcun problema concreto anzi aggravandone alcuni. Quanto al premierato, ritengo che sia un interesse nazionale salvaguardare il ruolo del presidente della Repubblica, decisivo per tenere in carreggiata il Paese nei momenti in cui rischia di perdere la rotta. La mia sensazione è che nel vuoto di proposte economiche e sociali i partiti nazionali tirino fuori i temi sensibili per darsi un'identità davanti agli elettori, ma senza alcuna volontà di affrontare le questioni in profondità. Proprio alla luce di questa situazione, condivido chi dice che pronunciamenti e pressioni dell'Ue su questi temi aumentino la confusione. Non è un buon segnale che l'Europa viri su questioni divisive e che interrogano le coscienze mentre non riesce ad articolare una risposta sui conflitti e sulle questioni sociali del Continente». E infatti «crediamo che la vostra vita si svolga tra la contemplazione e l'azione», sottolinea il cardinale Matteo Maria Zuppi nel messaggio della presidenza Cei ai soci di Ac in piazza con Francesco. 

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L'eccezionalità dell'evento di domani ha mobilitato la Capitale: vagoni della Metro brandizzati con il logo della giornata sono in esercizio già da giorni; da piazza San Pietro è prevista anche la diretta televisiva a cura del Tg 1 Rai a partire dalle 9.30. L'incontro con papa Francesco farà da prologo ai lavori della XVIII Assemblea nazionale elettiva dell'Ac, “Testimoni di tutte le cose da lui compiute”, che si svolgerà a Sacrofano (Roma) dal pomeriggio di domani alla mattina di domenica.

Mille i delegati provenienti da tutte le diocesi d'Italia eleggeranno il Consiglio nazionale dell'Azione cattolica italiana per il triennio 2024-2027. 

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