Napoli, lavori a piazza del Plebiscito. Sprint per le nuove luci: «Basta con il buio»

L'obiettivo è azzerare l'oscurità anche al centro dell'area interessata

Napoli, lavori a piazza del Plebiscito
Napoli, lavori a piazza del Plebiscito
di Luigi Roano
Giovedì 21 Marzo 2024, 23:23 - Ultimo agg. 22 Marzo, 19:32
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Uscirà entro il 2025 dalla penombra in cui si trova da sempre piazza del Plebiscito. Dove quando cala il sole è così buia che attraversarla mette addosso sempre un po’ di angoscia. Per dirla in breve, nella peggiore delle ipotesi fra 21 mesi quell’angoscia non dovrebbe più attanagliare cuore e gambe delle centinaia di migliaia di turisti e di napoletani che frequentano il sito tutti e 365 giorni dell’anno. Sarà «una illuminazione artistica» cioè di pregio, studiata e con un progetto di livello - il bando internazionale per la progettazione dovrebbe essere lanciato subito dopo l’estate - per accendere poi le luci a fine primavera del 2025 o comunque entro l’anno prossimo, questa la deadline.

Come fare luce nella Piazza simbolo di Napoli in tutto il mondo? Utilizzando il tetto della Basilica e quello di Palazzo Reale che dominano la scena: un’idea rivoluzionaria e affascinante che già ha fatto drizzare i capelli a tutti quelli che lavorano in Sovrintendenza.

Figurarsi quando se la vedranno nero su bianco, perché l’indirizzo che avranno i progettisti da parte del Comune, sarà di certo questo. La previsione più pessimistica sulla data di accensione, sul click all’interruttore è dovuta a questo motivo: i soggetti in campo sono molteplici, dal Fec, al Viminale, al Demanio passando per il Comune e soprattutto per la Sovrintendenza. Ma è con questo Ente che si dovranno fare i conti perché il sito è pieno zeppo di vincoli, però a pagare sarà il Comune - e la cifra si prevede robusta - e la speranza è che i paletti che di sicuro ci saranno vengano superati con maggiore scioltezza. Del resto un antico adagio forse un po’ troppo tranchant recita così: “Chi paga comanda”. Varrà anche per il Plebiscito che da secoli è al buio?

Qualche anno fa un progetto di illuminazione della Piazza proposto dall’allora sindaco Luigi de Magistris fu bocciato perché un dirigente della Sovrintendenza di allora disse che «la penombra è utile per godersi meglio la piazza». Come dire che siamo un popolo di peripatetici. Parole che fecero scatenare ancora di più i centauri del Pallonetto di Santa Lucia che trasformarono la Piazza in un circuito, per non parlare delle aggressioni sotto i porticati.

«Abbiamo firmato un accordo e quindi possiamo partire con l’illuminazione - racconta la vicesindaca con delega all’Urbanistica Laura Lieto - il Demanio mette a disposizione la progettazione, noi pagheremo i lavori per l’illuminazione e vogliamo andare in sinergia con tutti gli enti coinvolti». La Lieto si riferisce al vertice di ieri in Prefettura con al centro il futuro della Piazza - al netto dell’illuminazione - perché si è parlato anche della parte ipogea a naturalmente dei locali sotto i porticati.

Il vertice è la prosecuzione del Patto istituzionale dell’agosto dell’anno scorso già sottoscritto tra gli altri dal ministro Matteo Piantedosi e il sindaco Gaetano Manfredi. All’epoca tutti si sono impegnati a parlare una sola lingua perché è stato stabilito chi deve fare cosa in modo da superare la frammentazione di competenze che pure ha frenato e non poco il rilancio della Piazza.

 

Ma torniamo all’illuminazione perché già si sa di alcuni paletti insormontabili, vale a dire ancorare i corpi illuminanti al centro e dentro della Piazza. La sostanza è che si dovranno montare sul tetto della Basilica e su quello di Palazzo Reale impianti capaci di calare dall’alto le luci sulla Piazza ma raggiungere il centro della stessa sarà difficile. La soluzione di questo rebus a oggi non c’è, toccherà ai progettisti proporre qualcosa che non confligga troppo con i vincoli e che sia efficace ai fini dell’illuminazione della Piazza.

Tutto dovrà essere calato in un modello di progetto che deve tenere conto della monumentalità del sito, ecco perché si parla di «illuminazione artistica». Nel protocollo di Intesa dell’anno scorso la vicenda dell’illuminazione è così affrontata: «Il Demanio deve fornire al Comune la Progettazione e previa stipula di apposita convenzione» - quella firmata ieri - «la definizione della migliore soluzione progettuale, nonché tutti i servizi tecnici necessari per realizzare un impianto di illuminazione che dia risalto a tutte le quinte del sito, al fine di valorizzare l’intero complesso monumentale della Piazza del Plebiscito». Insomma la volontà di accendere il sito c’è tutta. Realizzato progetto e la stessa illuminazione chi si prenderà in carico la gestione? «Il Comune deve assicurare la gestione e la manutenzione dell’intero impianto di illuminazione pubblica diffusa della Piazza del Plebiscito e delle sue quinte».

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