A Napoli investitori arabi, il sindaco Manfredi: «La città finalmente riparte»

Il 13 maggio all’Unione industriali la visita del Fondo sovrano saudita

Il sindaco Gaetano Manfredi
Il sindaco Gaetano Manfredi
di Luigi Roano
Giovedì 18 Aprile 2024, 23:30 - Ultimo agg. 20 Aprile, 18:44
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Potrebbe essere la svolta sul fronte degli investimenti l’apertura del dialogo con il Fondo sovrano Saudita e gli imprenditori di quel Paese. Un ponte che idealmente che collega Napoli con il Medio oriente sul quale potrebbero viaggiare in entrambe le direzione affari e appunto sviluppo.

Non è un caso che il 13 maggio sarà l’Unione industriali a ospitare le delegazioni Saudite. Ne è consapevole il sindaco Gaetano Manfredi che ha lavorato molto affinché i Sauditi venissero dalle nostre parti. «Il 13 maggio - racconta Manfredi - c’è la visita a Napoli della Camera di commercio dell’Arabia Saudita, è visita di alto profilo, è la prima volta che accade in Italia a sud di Roma, è un segno importante del nuovo interesse internazionale per gli investimenti a Napoli, si tratta di un’opportunità significativa per proseguire il percorso di internazionalizzazione della città nella cultura, ma anche nell’economia». 

Il sindaco ne parla a margine del suo intervento al Festival Euromediterraneo dell’Economia in corso a Napoli fino al 20 aprile. 

Dove si parla del sud del mondo e del Mediterraneo mare sul quale Napoli si affaccia e cerca di rivendicare un ruolo di primo piano.

L’ex rettore inquadra così l’evento: «Lo spostamento dell’asse geopolitico verso il sud del mondo dà nuova centralità a Napoli, ci vuole serietà, affidabilità per cogliere questa opportunità. La città sta ripartendo, Napoli ha trovato una sua centralità.

È una occasione importante per Napoli che è un luogo di potenziali investimenti per i fondi internazionali e questa è una bella notizia e significa che la città è ripartita».Insomma, all’orizzonte per Palazzo San Giacomo ci potrebbero essere sinergie in una Napoli che sta ripartendo - come spiega l’ex rettore - ma che ha ancora molta strada da fare per attirare le attenzioni degli investitori internazionali. A maggio - insieme al Fondo sovrano verranno i rappresentanti del Sibc, la Camera di Commercio Saudita guidata dal presidente Kamel Almunajjed, alla quale sono associate le imprese saudite. 

Non si tratta di sceicchi ma di imprenditori - sostenuti fortemente dal governo Saudita - che incontreranno altri imprenditori all’ombra del Vesuvio. E in prima fila per curare una visita che non c’era mai stata dalle nostre parti c’è Invimit, la società che si occupa di investimenti immobiliari del Mef dunque lo Stato, e Comune e Regione. 

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A supportare l’Unione industriali retta da Costanzo Jannotti Pecci che ospiterà quel giorno i lavori. Cosa può mettere Napoli in vetrina? Una ritrovata affidabilità sotto il profilo del bilancio gravato ancora da un debito enorme poco sopra i 4 miliardi, ma con il “Patto per Napoli” firmato da Mario Draghi allora premier con il sindaco, il default non è più una opzione come dimostrano i voti delle agenzie di rating internazionale.

Manfredi può mettere in vetrina però anche una città con un Prg che sotto il profilo delle regole sarà molto più flessibili, un patrimonio immobiliare da valorizzare e una riserva di suoli pubblici dove si possono impostare sinergie, progetti e tanto per nuove opportunità da ricercare nel campo della moda, del lusso, dello sport e delle industrie energetiche. Come ha ricordato a Il Mattino Giovanna Della Posta amministratore di Invimit però quello che «conta non è l’involucro ma il progetto» cioè quello che si vuole mettere dentro. E Manfredi quanto a progetti e proposte di lavoro da offrire ne avrà parecchie. Il boom del turismo richiede nuove strutture di accoglienza di lavori e Napoli capitale europea del sport ha necessità di nuovi impianti multifunzionali e capaci di funzionare 7 giorni su 7 per generare valore, rendimento e lavoro.

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