Stadio Maradona, sicurezza e spalti smart: «Un village a Fuorigrotta»

I requisiti della Uefa sono di tipo politico: l’impianto deve garantire ritorni economici

Stadio Maradona, sicurezza e spalti “smart”: «Un village a Fuorigrotta»
Stadio Maradona, sicurezza e spalti “smart”: «Un village a Fuorigrotta»
di Luigi Roano
Mercoledì 28 Febbraio 2024, 23:00 - Ultimo agg. 29 Febbraio, 07:25
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I requisiti Uefa per l’organizzazione degli Europei di calcio puntano in modo particolare all’extra-campo, ovvero «dalla mobilità da e per lo stadio, fino alla sicurezza per i tifosi e alla “legacy” del torneo» si legge nel dossier. Vale a dire che attorno all’impianto che ospiterà le gare di Euro 2032 si deve creare sviluppo economico, serve nella sostanza un stadio smart e multifunzionale e che abbia un village per il turismo sportivo legato all’Europeo che è tra le manifestazioni più seguite al mondo. Uno stadio che deve lasciare una eredità alla Ssc Napoli che funzioni sette giorni su sette che deve essere in una parola un attrattore. Riusciranno il Comune con il sindaco Gaetano Manfredi e patron Aurelio De Laurentiis a mettere in piedi un simile progetto? L’accelerazione c’è e se non bastasse il Governo con il ministro dello Sport Andrea Abodi sta seguendo da vicino la pratica Napoli, perché un Europeo senza Napoli avrebbe un sapore meno gustoso e sarebbe di certo meno attrattivo. E domani Abodi sarà di nuovo in città, in Comune, per il passaggio di consegne della “Città dei giovani” ed è sicuro che le parti si aggiorneranno sul tema Maradona.

Con uno sguardo rivolto verso De Laurentiis, tutti aspettano la sua mossa con una certezza: il Governo non metterà soldi. Come anticipato da Il Mattino nell’edizione del 14 febbraio, perché fu Abodi a chiarire appunto le regole di ingaggio tra le parti. Napoli ambisce agli Europei e serve uno stadio che abbia almeno una capienza da 60mila spettatori oggi siamo a poco meno di 55 mila.

Sufficiente per ospitare le gare e ma non per sognare una semifinale o una semifinale. 

Ma cosa significa uno stadio smart e che lasci una eredità? «Il coinvolgimento dei tifosi dev’essere organizzato per essere inclusivo e festoso, promuovendo il lato “turistico” dell’evento con una ricaduta pratica sulle città ospitanti, e mettendo di conseguenza in moto una macchina organizzativa che va oltre l’ambito prettamente sportivo» si legge sul sito della Uefa». Questa la bussola che la Uefa ha dato per orientare gli investimenti sul Maradona e sugli altri stadi italiani.

Le opzioni che Abodi ha messo in campo sono tre, il presupposto è che devono esser i privati a investire con i Comuni - laddove l’impianto sia pubblico come a Napoli - che devono a loro volta dare la possibilità ai privati di scendere in campo. In che modo? Basta riavvolgere il nastro fino al 14 febbraio e seguire le parole del ministro: «È stata ulteriormente migliorata - spiegò Abodi - la norma che prevede l’assegnazione del diritto di superficie a chi promuove la riqualificazione dello stadio. Se il Calcio Napoli, e sono convinto che ciò accadrà, farà una proposta, si troverà una soluzione con il Comune, ne sono certo». Non l’unica opzione.

«Stiamo valutando - il ragionamento del ministro - supporti in termini di garanzie piuttosto che di finanziamenti diretti, garanzie vista l’onerosità dei tassi che non sono molto convenienti». Infine il terzo punto: «Valuteremo la possibilità di configurare dei fondi immobiliari piuttosto che fondi che consentono di inserire “equity pubblico” dentro il modello finanziario». Cioè fondi dove non sono previsti investimenti pubblici ma solo di privati. De Laurentiis a quanto trapela è intenzionato a fare sul serio sul Maradona a condizione che si tolga la pista di atletica e che si avvicinino gli spalti al terreno di gioco, ma soprattutto con la possibilità di utilizzare l’enormità degli spazi che ci sono dentro e in prossimità del Maradona e qui entra in ballo il diritto di superficie. A regolarlo è una legge dello Stato e «consiste nell’edificare e nel mantenere una costruzione al di sopra o al di sotto di un fondo di proprietà altrui e di rivendicare la proprietà della costruzione o dell’opera». Visto che è difficile che il Comune ceda il Maradona utilizzando il diritto di superficie Aurelio De Laurentiis potrebbe edificare ciò che serve alla Società in termini di attrattori economici.

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