Concorsi pubblici Agenzia delle Entrate, le novità: niente tirocinio e dove si concentreranno le assunzioni

188 mila domande per coprire 4.500 posti, boom di candidati under 30

Concorsi pubblici Agenzia delle Entrate, le novità: niente tirocinio e dove si concentreranno le assunzioni
Concorsi pubblici Agenzia delle Entrate, le novità: niente tirocinio e dove si concentreranno le assunzioni
di Francesco Bisozzi
Mercoledì 30 Agosto 2023, 22:01 - Ultimo agg. 2 Settembre, 09:47
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Tutti pazzi per il Fisco. I giovani oggi aspirano a diventare esattori delle tasse, o così sembra se si guarda, con la lente di ingrandimento, alle 188 mila domande arrivate all’Agenzia delle Entrate per i 4.500 posti da funzionario messi a bando quest’estate. Di queste, infatti, il 23% proviene da candidati under 30 (in tutto sono 43.786 su 188.292). Mentre i candidati con un’età compresa tra i 30 e i 40 anni sono più di 73 mila, ovvero il 38% circa. 

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LA STRADA

Insomma, a giudicare dai numeri il lavoro pubblico pare essere tornato a fare gola ai giovani, dopo i concorsi flop degli ultimi mesi.

E ben venga visto che nella Pa l’età media supera i 50 anni ed è quanto mai necessaria un’operazione di svecchiamento. Ma va anche detto che questa volta i posti in palio prevedono il contratto a tempo indeterminato e retribuzioni di partenza competitive (molto spesso non è stato così). Altro incentivo: la politica dell’Agenzia delle Entrate in materia di nuove assunzioni è cambiata. I vincitori questa volta non dovranno fare il tirocinio prima di ottenere il posto fisso. Prevista una prova scritta con quesiti a risposta multipla (il 4 settembre un comunicato dell’agenzia guidata da Ernesto Maria Ruffini fornirà maggiori informazioni al riguardo) e niente orale. Chi ha fatto domanda per partecipare al concorso ha dovuto indicare fin da subito la Regione in cui vuole essere collocato. Non saranno ammessi ripensamenti. Il 63% delle candidature è rosa: parliamo di oltre 119 mila domande di partecipazione.

LA PLATEA

Nel 23% dei casi, invece, il candidato è già un dipendente pubblico. Dal Lazio sono arrivate quasi 25 mila domande, più di una su dieci. Dalla Campania 33.508 (il 17%) e 17.260 dalla Puglia. Segue la Lombardia, a quota 11 mila candidature inviate. In Veneto l’asticella si ferma a 6.673 e nelle Marche scivola a 4.147. Addirittura, c’è chi si è candidato dal Regno Unito. Piccoli numeri, per carità, ma a quanto pare c’è comunque qualcuno che è disposto a salutare Londra per un lavoro nella Pa, forse per via degli effetti legati alla Brexit, forse perché lì il caro vita incide di più, forse perché è ancora troppo presto per dare per morto il fascino del posto fisso descritto da Checco Zalone nel suo “Quo Vado”. 

Da Oltremanica sono arrivate una cinquantina di candidature, 47 per la precisione, di cui 36 per il posto da funzionario per attività tributaria e 11 per quello da funzionario per i servizi di pubblicità immobiliare. 
I funzionari tributari (3.970 i posti a disposizione) collaboreranno alla gestione e all’erogazione dei servizi, alle attività di analisi sugli illeciti fiscali, oltre che alle attività di verifica e ai controlli. Gli altri parteciperanno all’aggiornamento delle banche dati di pubblicità immobiliare e svolgeranno attività di monitoraggio. 

LA CONCENTRAZIONE

Le assunzioni si concentreranno al Nord: 900 funzionari tributari andranno a lavorare in Lombardia. In 680 occuperanno le scrivanie della Direzione regionale del Veneto. Le Direzioni regionali di Emilia-Romagna e Piemonte potranno contare su 350 rinforzi ciascuna. La Toscana acquisirà 330 nuove unità di personale. E si rafforzeranno pure le piccole Direzioni provinciali di Trento (20 assunti) e Bolzano (30). Nella Direzione regionale del Lazio e negli uffici centrali sono previsti 800 arrivi. Per quanto riguarda gli esperti di servizi di pubblicità immobiliare, 86 anni andranno in Lombardia, 50 nel Lazio e negli uffici centrali, altrettanti in Veneto, Piemonte e Toscana. Ma questo è solo l’inizio. Nel 2024 sono in arrivo nuovi bandi dell’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo è di assumere nel complesso 11 mila unità di personale entro la fine del 2024 per riportare la dotazione organica a 37 mila unità, al netto dei pensionamenti. 

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