Francolise, raid accanto la chiesa: bruciata auto del parroco. Giallo sul movente

L'attentato in piena notte fuori dalla canonica

Francolise, raid accanto la chiesa
Francolise, raid accanto la chiesa
di Antonio Borrelli
Lunedì 26 Febbraio 2024, 08:07 - Ultimo agg. 12:07
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«È un atto grave, che crea anche un precedente preoccupante». Il sindaco Gaetano Tessitore affronta una domenica complessa in una comunità che non riesce a darsi una spiegazione dopo l'attentato contro l'auto del parroco di San Germano Vescovo don Marcos Aparecido de Goes. In queste ore le ipotesi fioccano, ma al momento è solo una grande "vox populi". Quello che invece è stato documentato da una telecamera è un atto intimidatorio perpetrato contro la vettura del sacerdote nella notte tra sabato e domenica.

Sono trascorse le 4 del mattino nella popolosa frazione di Sant'Andrea del Pizzone quando in via Felice d'Amico, a pochi passi dalla chiesa di San Germano, prende fuoco una Hyundai parcheggiata a bordo strada. Don Marcos, che sta dormendo nella canonica adiacente alla chiesa, viene svegliato dal rogo e dall'allarme dato da alcuni vicini e si rende conto che l'auto incendiata è proprio la sua. Sul posto si precipitano i carabinieri del reparto territoriale di Mondragone, guidati dal colonnello Antonio Bandelli, che hanno immediatamente avviato le indagini.

Il parroco, ascoltato dai militari, non ha saputo fornire elementi utili per risalire al movente del gesto. Ha dichiarato di non aver mai avuto minacce di alcun tipo.

In poche ore i militari sono riusciti ad acquisire le prime immagini del raid: una telecamera privata puntata sull'area dell'attentato ha infatti immortalato un uomo incappucciato intento a versare del liquido infiammabile - forse benzina - sull'abitacolo, per poi dare fuoco e fuggire. Tutto in pochi secondi. Le telecamere del sistema di videosorveglianza (non presenti in quel punto di via Felice D'Amico) non riescono a registrare il raid, ma l'esistenza di una registrazione consentirà agli inquirenti di incrociare le immagini di diversi occhi elettronici nel paese per ricostruire la fuga dell'attentatore e l'eventuale presenza di complici.

«Un atto vile, vergognoso e inquietante» - commenta il sindaco Tessitore, che ieri mattina ha fatto visita a don Marcos in canonica insieme ad altri membri della maggioranza. Lui, sconvolto e sotto choc, non riesce a capire cosa sia accaduto: al primo cittadino ha riferito di non avere alcuna idea di chi possa essere stato e che non avrebbe avuto tensioni con nessuno - sebbene sia altrettanto evidente che si tratti di un atto mirato. «Al momento preferisce non parlare e mantenere un profilo basso - spiega Tessitore -. È una persona molto riservata. Saranno le forze dell'ordine a indagare sul caso e a risalire ai responsabili». Intanto, però, nella comunità non si parla d'altro che del raid incendiario e tutti si chiedono quale sia la matrice: un gesto vandalico? Un'intimidazione? O, peggio, un'azione in odore di camorra? Don Marcos Aparecido de Goes, 48 anni compiuti da poco, è titolare delle parrocchie Maria Santissima delle Grazie e San Germano Vescovo da circa un decennio. Nato a Terra Boa, comune di 15mila abitanti in Brasile, ha studiato teologia biblica alla Pontificia Facoltà dell'Italia Meridionale a Napoli. Ordinato sacerdote il primo luglio del 2011 da parte del vescovo Schettino, de Goes è anche amministratore parrocchiale della parrocchia Santa Maria delle Grazie sempre a Sant'Andrea del Pizzone e di San Roberto Bellarmino a Borgo Appio di Grazzanise, oltre a ricoprire l'incarico di Delegato diocesano per il Diaconato Permanente.

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Integrato da tempo nella comunità locale, in particolare nella frazione di Sant'Andrea del Pizzone, il parroco è benvoluto da tutta la comunità, con la quale organizza frequentemente iniziative e attività rivolte soprattutto ai giovani. In molti ricordano la partecipata fiaccolata della Pace che ha sfilato tra la strade della frazione lo scorso anno per invocare al cessate il fuoco in Ucraina. «Amato e seguitissimo dai suoi giovani e dalle famiglie, che guida in tante attività con forte senso evangelico» - ripetono in molti -, da quattro anni guida la parrocchia diventata teatro del raid. Nulla, insomma, sembra riuscire a spiegare l'attentato subito. Così nessuno si dà pace in paese. «A Francolise non è mai accaduto nulla di simile, com'è possibile?», commenta una fedele della parrocchia.
«Da oltre quattro anni si dedica con amore e vera passione alla sua parrocchia, nessuno vuole male a don Marcos», le fa eco un'altra cittadina. Ma dopo lo choc la comunità di Francolise tutta ha già inondato di solidarietà il proprio sacerdote. Innumerevoli i messaggi di sostegno e di vicinanza ricevuti in queste ore, così come quelli di condanna per l'accaduto. Nel contempo i soci di alcune associazioni locali stanno valutando la possibilità di organizzare un'iniziativa di solidarietà - forse una marcia - per il proprio parroco.
«Ci auguriamo che venga individuato il responsabile quanto prima, a Francolise non c'è spazio per la criminalità», chiosa il sindaco.

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