Movida selvaggia, ci risiamo. Giugno si rivela ancora una volta uno dei mesi peggiori per i residenti del centro storico. La musica alta che proviene dai locali e che spesso si prolunga fino alle tre del mattino, il vociare degli avventori che si intrattengono davanti ai pubblici esercizi, le strade disseminate di vetri rotti e gli alterchi che spesso si tramutano in risse, stanno esasperando i cittadini di via Ferrante, via Maielli, via Mazzocchi, via Sant'Agostino, largo Sant'Elena, via Gasparri, via Vico e largo San Sebastiano. Sono centinaia le famiglie che lamentano un disturbo della quiete pubblica e rivendicano il diritto alla salute, garantito dalla Costituzione, e al riposo. «Non se ne può più, sono anni ormai che denunciamo questo malcostume e non cambia mai nulla fa notare Rosy Di Costanzo, presidente del comitato "Vivibilità cittadina Caserta" e ciò malgrado l'esistenza di un regolamento comunale di Polizia urbana (modificato con delibera di consiglio comunale numero 109 del 27 giugno 2017) che all'articolo 35 recita testualmente che "i titolari di pubblici esercizi devono assicurare che i locali siano strutturati in modo tale da non consentire a suoni e rumori di essere uditi all'esterno". Cosa che avviene invece sistematicamente». In sintonia Manuela di Giacomantonio, residente del centro storico e vice presidente del comitato: «Dal giovedì alla domenica queste strade sono invivibili denuncia e i controlli delle forze dell'ordine inesistenti. Ma non c'è solo il problema della musica alta. Qui viene violato anche il regolamento di occupazione di suolo pubblico. Ovunque tavolini, sgabelli e tendoni che non sarebbero consentiti in vicoli così stretti e che rendono difficile per un residente rientrare a casa propria con l'auto. E poi la sporcizia, vetro e cicche di sigarette gettati lungo le strade, topi e insetti. È un inferno».
«Per la polizia municipale il problema non esiste, noi residenti non esistiamo rincara la dose Di Costanzo quando li contattiamo ci rispondono che i locali sono autorizzati a fare musica fino all'una di notte ma dimenticano che esiste un inquinamento acustico che non è legittimato da alcuna ordinanza». E poi ci sono le recensioni negative dei turisti che alloggiano in centro e che emergono consultando le piattaforme di prenotazione on line come Booking, Tripadvisor e altre: «Rumore di notte a causa di un bar che fa musica ad alto volume», si legge su uno di questi siti. «Rumori provenienti dalla strada e musica e voci provenienti dai locali sottostanti», si apprende da un altro sito. «Questa amministrazione comunale conclude sarcastica Di Costanzo pensa che trasformare Caserta in una città turistica significhi accogliere giovani che arrivano dai comuni limitrofi per frequentare i locali del centro storico. Si preoccupassero di rendere la città accogliente per i visitatori che arrivano da tutto il mondo per ammirare la Reggia e se ne vanno nauseati per le condizioni di degrado in cui versa la città». Tante famiglie del centro storico - sulla scorta di quanto stabilito da una recente sentenza della Corte di Cassazione che a Brescia ha condannato il Comune a risarcire una coppia che aveva presentato ricorso contro gli schiamazzi notturni hanno deciso intanto di rivolgersi a un avvocato e adire le vie legali per ottenere un risarcimento danni. Concisa la replica del comandante della polizia municipale, Luigi De Simone: «Non abbiamo ricevuto nelle ultime settimane segnalazioni di particolari criticità dal centro storico e del resto il regolamento è chiaro.