Depuratori Gesesa via i sigilli, Russo: «Il giorno più bello»

Erano stati sequestrati quattro anni fa nel corso dell'inchiesta sull'inquinamento

Depuratori Gesesa
Depuratori Gesesa
di Paolo Bocchino
Mercoledì 27 Marzo 2024, 10:40
4 Minuti di Lettura

Fine di un calvario. Tornano completamente a Gesesa i 12 depuratori sequestrati nel 2020 nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria sull'inquinamento dei corsi d'acqua. Si tratta degli impianti parziali di Benevento (Ponte della Tavole, Capodimonte, Pontecorvo), dei 2 di Telese Terme (San Biase e Scafa), e di quelli di Frasso Telesino, Melizzano, Forchia, Castelpoto, Ponte, Sant'Agata de' Goti e Morcone.

La società idrica gestisce altri 18 depuratori comunali nel Sannio, per un totale di 30 strutture. Termina così l'interregno con l'amministrazione giudiziale durato quasi 4 anni. Una lunga fase nella quale non sono mancate tensioni ed intense esposizioni mediatiche. Il ritorno «in bonis» è salutato con soddisfazione dai vertici aziendali. «Oggi per me è il giorno più bello da quando ho assunto questo ruolo nel gennaio 2021 - dichiara il presidente Domenico Russo -. Ero consapevole della estrema complessità della situazione e del lungo percorso da intraprendere, conseguente al sequestro dei 12 depuratori, avvenuto nel maggio 2020, e al relativo procedimento penale che ha generato anche un ulteriore sequestro di beni per oltre 78 milioni di euro, nel novembre 2021, superato facendo valere le nostre ragioni in sede giudiziaria ed evitando così il probabilissimo fallimento della società. Quindi, oggi la soddisfazione è tanta. Il dissequestro certifica la qualità del lavoro svolto».

Quindi, il lungo elenco di ringraziamenti, aperto dalla autorità giudiziaria «per il rigore e l'attenzione che ha dedicato a questa vicenda». «Gesesa - assicura Russo - ha profuso il massimo sforzo per seguire le indicazioni formulate nell'esclusivo interesse della legalità, senza mai porsi in un'ottica di contrapposizione». Ringraziamenti anche a «carabinieri forestali, Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, Arpac, e all'amministratore giudiziario».

«Un ringraziamento personale - aggiunge il numero uno di Gesesa - al sindaco Clemente Mastella per la totale fiducia che ha sempre riposto nella mia persona e nel mio operato».

Russo non dimentica «il più vivo sentimento di gratitudine all'amministratore delegato che, unitamente alle donne e gli uomini di Gesesa, ha lavorato con grande competenza e determinazione a questo difficilissimo e lunghissimo percorso».

E conclude: «Credo che oggi sia una bella giornata per Benevento, per i Comuni interessati, per l'ambiente, per i cittadini». Gratificazione pure nelle parole dell'amministratore delegato Salvatore Rubbo, ma anche un'allerta: «Il lavoro svolto con l'amministratore giudiziario e con il Comitato tecnico è stato sempre orientato al raggiungimento del risultato, e già da ottobre del 2022 Gesesa ha gestito gli impianti in autonomia, elevandone sempre più l'efficienza. L'azienda ha investito negli ultimi tre anni oltre 2,5 milioni su tutti i 30 impianti di depurazione gestiti. Tuttavia, in questo momento di giusta soddisfazione, ritengo opportuno porre l'attenzione sull'estrema delicatezza della gestione. Avere tanti impianti medio-piccoli, di cui la gran parte con vetustà pluridecennale e, seppur costantemente manutenuti ed efficientati, con una capacità depurativa prossima alla saturazione, ci costringe a dover intervenire tutti i giorni con regolazioni continue o con interventi necessari per garantire la funzionalità idraulico-depurativa. Dobbiamo essere consapevoli che siamo in presenza di un sistema depurativo ampiamente superato sul piano tecnologico. In una provincia composta da tanti piccoli Comuni dovrebbe prevalere la logica delle aggregazioni, ovvero degli impianti comprensoriali che, con una maggiore potenzialità depurativa, oltre che un grado d'innovazione tecnologica superiore, sarebbero certamente più efficienti ed economici nella gestione, sia delle acque che dei fanghi. È altrettanto evidente, vista anche l'orografia della provincia, che occorrono cospicui investimenti provenienti da finanziamenti pubblici per realizzare questa tipologia d'impianti e le loro reti di collettamento».

Video

Rubbo conclude «ringraziando il presidente del cda per la quotidiana vicinanza e per la determinante collaborazione, il consiglio di amministrazione per la compattezza dimostrata, anche e soprattutto nei diversi momenti di difficoltà, i legali di fiducia della società e i due docenti dell'Università del Sannio, e i colleghi di Gesesa che, quotidianamente, dimostrano cosa significa gestire gli impianti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA