Benevento, salvataggio dell'Amts con il parking e la cessione di immobili

Il sindaco Pepe ieri a Palazzo Mosti
Il sindaco Pepe ieri a Palazzo Mosti
Mercoledì 3 Dicembre 2014, 23:56 - Ultimo agg. 4 Dicembre, 09:08
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Benevento. «Con il voto di oggi si concretizza il salvataggio dell’Amts».



Fausto Pepe tira un sospirone di sollievo. Al Pd è costato lo strappo consumato con Angelo Miceli, che, pur votando la delibera per il conferimento di beni ed immobili - c’è pure il parcheggio di Porta Rufina - e il contratto per l’affidamento del servizio (atti da presentare in tribunale entro il 7 dicembre), ha annunciato le dimissioni da capogruppo, ma la ricapitalizzazione dell’Azienda trasporti costituiva uno degli obiettivi prioritari dell’azione amministrativa di questi mesi e non solo. Alla fine della maratona consiliare, il sindaco parla di «grande risultato, questo voto premia un lavoro lungo e complesso, poiché era ed è nostra intenzione preservare un’azienda identitaria della città».



«Ora vorremmo candidare l’Amts (ricapitalizzata per circa 2 milioni 800 mila) a partecipare al bando regionale per la gestione del servizio di trasporto pubblico, per la qual cosa stiamo in queste ore alla ricerca di un partner autorevole, tra queste pure aziende regionali oltre a qualcuna di livello nazionale come Busitalia».



Pur avendo appuntamento alle 13,30 di oggi a Roma con i rappresentanti di quest’ultima società, non è definitivamente interrotta, intanto, l’interlocuzione in piedi con Autoservizi irpini ma, certamente, nei confronti dell’Air, ieri non spirava un vento eccessivamente favorevole a palazzo Mosti. Poco è mancato che non fosse approvato un emendamento proposto dal consigliere Luigi Trusio e sottoscritto dai colleghi dell’opposizione (tranne Ambrosone), che avrebbe obbligato il sindaco a interrompere in maniera definitiva la trattativa con la società avellinese, visti i dubbi da questa sollevati in merito al possesso dei requisiti da parte dell’Amts per poter partecipare alla gara in Ati.



L’emendamento ha segnato 7 voti a favore e altrettanti contrari. Ambrosone ha ritenuto di non sottoscriverlo e di non votarlo facendo infuriare il collega di gruppo Trusio che, «per ripicca», poi voterà a favore della ricapitalizzazione: 20 i favorevoli, 2 astenuti (Ambrosone e Quarantiello), 3 i contrari (De Nigris, Orlando e Pocino).



Uno dei protagonisti della seduta è stato sicuramente Angelo Miceli, che già alla vigilia aveva espesso notevoli perplessità non solo sull’operazione Amts, ma pure su tanti aspetti amministrativi che imporrebbero correttivi urgenti. Dopo un intervento condiviso sopratutto dall’opposizione, ha proposto una sospensione dei lavori in modo che la maggioranza riflettesse sull’emendamento che intendeva proporre, concernenti in una semplificazione del modello di governance dell’Amts, un amministratore unico al posto del consiglio di amministrazione e un unico revisore in luogo del collegio attuale.



Siccome ad associarsi del Pd è stata la sola Palmieri (l’altro voto è stato di Mario Zoino), il capogruppo ha messo a disposizione il suo mandato, annunciando che la questione sarà affrontata a breve scadenza. «Convinto che vadano discusse» pure il sindaco, che ha giudicato «improprio l’ordine del giorno perché tutti stanno facendo spending review». «Peraltro, siamo al cospetto di un lavoro ottimo effettuato dal cda, con un bilancio infrannuale che tende al positivo, un concordato che sta andando in porto, per cui che fretta c’era di quel collegato alla delibera? Sarebbe stato inutile e immeritato per cda e revisori».



Unanimità, invece, su un terzo ordine del giorno a favore del Convitto Nazionale. La Provincia, attuando il dimensionamento scolastico, ha scisso il liceo Artistico di Benevento dal Convitto, accorpando il primo a quello di S. Giorgio (il Comune di cui il presidente Claudio Ricci è sindaco), dove è stata allocata la dirigenza, mettendo a rischio però la sopravvivenza del Convitto, «mortificando il capoluogo». Il consiglio comunale, pertanto, in maniera bipartisan, ha invitato il sindaco Pepe a esprimere parere negativo, ponendo in essere tutte le iniziative politiche e giudiziarie onde salvaguardare il Convitto, oltre ad allocare la dirigenza dei tre istituti a Benevento. Naturalmente, Ricci è stato sollecitato a rivedere il deliberato.
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