Sarà conferito in giornata l’incarico al medico legale che dovrà eseguire l’autopsia sul cadavere di Alessandro Panariello, il 21enne operaio di Poggiomarino travolto ed ucciso da una lastra di acciaio che stava sollevando con una carrucola in un cantiere edile di via Melchiade a Scafati. Il pm Donatella Diana, disporrà l’esame per acquisire nuovi ed ulteriori elementi finalizzati a completare le fasi di ricostruzione del tragico incidente avvenuto nel primo pomeriggio di venerdì.
Nelle stesse ore potrebbero scattare le prime iscrizioni nel registro degli indagati.
I carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore, coordinati dal tenente colonnello Gianfranco Albanese, hanno accertato che il 21enne “lavorava in nero”, che non aveva un regolare contratto di lavoro con la cooperativa di Sant’Anastasia che quel giorno stava montando le lastre di acciaio sulla facciata del condominio di via Melchiade, oggetto di ristrutturazione, per conto dell’impresa responsabile dei lavori e del cantiere.
Un particolare confermato anche dai familiari della vittima, la madre Flora, il compagno di quest'ultima (il papà di Alessandro è morto da anni) e la fidanzata del ragazzo, Annachiara, che, attraverso gli avvocati Gennaro Caracciolo e Agostino Russo dello Studio Forensis, hanno preannunciato denuncia. Tutta la documentazione sul cantiere, già acquisita dai carabinieri, è al vaglio degli inquirenti.