Sui social, il giorno dopo Monza-Napoli, è polemica sulla valutazione data dal dirigente dell'Associazione italiana arbitri Dino Tommasi: l'intervento di Zerbin su Ngonge era eventualmente un “rigorino” e non un rigore. Un arbitro non dovrebbe parlare di rigorini, perché non esiste nel regolamento, piuttosto di un rigore: che o c'è o non c'è, altrimenti non si uscirà mai dagli equivoci.
L'episodio avvenuto nel primo tempo della partita, sullo 0-1, è l'ennesimo degli errori di valutazione dell'arbitro in campo e degli arbitri al Var.
Non può funzionare così. E questo è un problema su cui il designatore Rocchi e l'intera classe arbitrale dovranno riflettere, senza aspettare la fine della stagione, perché tante squadre - in testa quella guidata da Calzona - si stanno giocando molto in questo finale. E gli errori, come il rigore (non il rigorino) non fischiato su Ngonge, possono maledettamente pesare.