Esterno giorno, due gruppi di uomini si incontrano in uno spazio deserto di periferia. «Cirù, amma turnà, tengo nu nuovo business pe’ mane». «Gennà , che r’è, cocaina, morfina?». «No, amuchina, lo chiamano l’oro trasparente. Io fino a ieri steve ‘ngrippato ch’e Nutella biscuits, poì è arrivato stu virus ed è cagnate tutte cose». Si chiama «Covmorra» ed è uno dei titoli comici di The CereBros, factory mezza napoletana e mezza romana, che ha toccato 80 milioni di visualizzazioni con i video sui social, un successo tale che «ora è in cantiere una serie tv che andrà in onda su una piattaforma celebre», anticipa Berardino Iacovone, autore e attore pugliese trasferitosi a Roma, che ha creato il collettivo trovando sponda felice nel napoletano Gianmarco Esposito, speaker radiofonico. A far quadrare il tutto il ceo e produttore Stefano Bacchiocchi, che si trasforma spesso in attore, e intorno una serie di cameo, un po’ nello stile di The Jackal, i loro papà artistici.
In «Covmorra 2 1/2», ad esempio c’è il contributo di Cristiana Dell’Anna, la Patrizia di «Gomorra», in un siparietto sulle prescrizioni.
Iacovone presenta così la saga comica, che passa da «Hallovid» in cui più che i mostri e gli effetti splatter fa paura un’immagine dell’ultimo Dpcm fino all’ultimo video «Il buono, il brutto e il vaccino»: «Protagonisti sono il premier Giuseppe Conte e il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che dialogano a distanza sul vaccino, entrambi interpretati da Gennaro Calabrese, un imitatore che ha circa 100 voci nel suo repertorio e che ha dato voce e volto anche ai nostri video di Salvini che bussava ai citofoni o a Papa Francesco che colpì con un buffetto la signora orientale», prosegue Martirano. «Siamo nati nel 2017, un collettivo artistico con 50 video alle spalle, e la spinta iniziale l’abbiamo avuta proprio dal sud e da Napoli in particolare, grazie ad un video del 2018 dedicato a Koulibaly che da poco aveva segnato quel famoso gol di testa alla Juve in campionato. Abbiamo immaginato un marito che tornato a casa trova la moglie a letto con Koulibaly, interpretato da un attore di colore. Lei, agitatissima, prova a spiegare, ma il marito riconoscendo il giocatore del Napoli, si calma subito diventando gentilissimo, offrendo il caffè e anzi, incoraggiando la moglie a dare meglio di sé».
Il nome The CereBros? «Abbiamo messo assieme il nostro essere un po’ cervellotici, cerebrali, con la fratellanza da brothers. Ma letto tutto assieme con l’articolo inglese “the”, diventa decerebros, decerebrati, con un po’ di autoironia», rilancia Gianmarco Esposito, approdato a Roma come speaker di Kiss Kiss Network in un programma del mattino, e poi diventato attore e autore di The CereBros. «Siamo generalisti», concludono i due, «cavalchiamo la notizia come i giornalisti ed è per questo che rispetto ad altre factory come The Jackal e Casa Surace, che sono la serie A del ramo, giochiamo con la politica. Il tutto senza mai eccedere».