Aveva già archiviato due incidenti rocamboleschi in quindici anni, ma evidentemente non bastavano. Nel primo, in motorino, la sua vita cambiò radicalmente costringendolo alla sedia a rotelle, nel secondo, in auto, un’altra vettura lo travolse.
Lunedì sera l’ennesimo grande spavento per il consigliere comunale Gianluca Memoli che finisce di nuovo sull’asfalto, attorniato da tante persone sopraggiunte in suo soccorso dopo lo spaventoso crash. «Una scena già vista», ironizza. Per fortuna sta bene.
Uscito poco prima delle otto di sera per un aperitivo, a bordo del suo triride, un propulsore di spinta per carrozzine, percorre via Luigi Angrisani, Quartiere Europa. Il semaforo a poca distanza è ancora verde e, mentre lui è in accelerata, sul lato destro della carreggiata, da una macchina parcheggiata lateralmente (dove non si potrebbe sostare ma lo fanno tutti) una signora, residente della zona, apre distrattamente lo sportello prendendolo in pieno e con violenza.
«Per prima cosa mi sono portato il braccio al viso, ma è servito a poco. Ho sbattuto forte e mi sono ribaltato sul lato sinistro», racconta Memoli. La caduta è da spavento. Rotola sulla schiena più volte e, come un film già visto, rimane a terra immobile. Per fortuna non passava nessuna macchina. «Ho esperienza, dopo il motorino e la macchina il triride mi mancava» commenta sarcastico, nel perfetto stile di chi prova a sorridere di fronte all’ennesimo incidente beffardo.
«Il San Leonardo mi evoca troppi brutti ricordi. Non voglio tornarci, né sulle mie gambe né sulle due ruote», tuona senza mezzi termini. Come dargli torto: qui nel 2011 trascorse due settimane di ricovero prima del trasferimento a Montecatone, una serie interminabile di interventi e la diagnosi.
«E poi ho voluto evitare l’ennesima telefonata a casa che avrebbe allarmato la mia famiglia. Ho scelto due persone apparentemente più nerborute perché mi prendessero in braccio e rimettessero sul mezzo. Una bella prova di forza, ma ce l’hanno fatta». Sotto choc anche la signora, rea della distrazione dalla quale poteva scaturire una tragedia. «Mi ha chiesto scusa più volte, era molto dispiaciuta dell’accaduto. È stata una disattenzione. In serata è venuta anche a bussare sotto casa con il marito per sincerarsi che stessi bene». Questo non era mai accaduto negli incidenti pregressi, in cui il consigliere comunale veniva, in entrambi i casi, travolto e abbandonato. A voler vedere in positivo, questa è l’unica nota di un lunedì sera da dimenticare.