Salerno, i commercialisti sul progetto del Governo: «Riforma fiscale attesa da oltre 50 anni, è la volta buona»

Il presidente dell'Ordine di Salerno, Soave: si è lavorato sulla semplificazione della normativa

Il presidente dell'Ordine dei commercialisti Agostino Soave
Il presidente dell'Ordine dei commercialisti Agostino Soave
di Nico Casale
Giovedì 25 Aprile 2024, 06:45
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«Attendevamo la riforma fiscale da oltre cinquant’anni». Lo sottolinea il presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Odcec) di Salerno, Agostino Soave, ieri, in occasione del convegno «I decreti legislativi della riforma fiscale e i nuovi codici», organizzato alla Camera di Commercio dall’Odcec di Salerno, che continua a seguire i lavori di sistematizzazione della normativa fiscale dopo l'approvazione, lo scorso anno, della riforma. «L’obiettivo della riforma – spiega Soave - è di rideterminare, in maniera più organica, la normativa fiscale che, negli ultimi decenni, ha visto un susseguirsi di norme sostanzialmente scollegate l’una dall’altra che hanno determinato anche alcune difficoltà interpretative soprattutto a cittadini e a imprese e, qualche volta, anche a noi professionisti».

GLI OBIETTIVI

«Sembra questa la volta buona. Qualcosa in più - sostiene Soave - poteva essere fatto, ma l’aspetto finanziario è fondamentale e non ci sono molte risorse disponibili e, quindi, si è lavorato molto sulla semplificazione della norma fiscale, ma non si è potuto incidere su quello che era l’obiettivo principale, cioè la riduzione della pressione fiscale. L’obiettivo è quello, attraverso il concordato preventivo biennale, di recuperare risorse finanziarie utili a poter, semmai, intervenire quantomeno sul ceto medio-basso». All’incontro di ieri, patrocinato anche dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Cndcec), sono intervenuti, tra gli altri, il dottore commercialista Salvatore Giordano e il tesoriere del Cndcec, Salvatore Regalbuto. «La riforma fiscale - rileva, a margine del convegno, Regalbuto - mira a creare un sistema tributario più coerente, nei limiti del possibile più semplice e più attento a un confronto con il contribuente che anticipi eventuali conflittualità». «In questo contesto – prosegue - a fronte della legge delega emanata nell’agosto 2023, siamo arrivati a dodici decreti attuativi che stanno disegnando questo percorso, dal nostro punto di vista assolutamente pertinente e coerente». In videocollegamento da Roma, anche il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, che, dopo aver ripercorso le fasi dell’approvazione della riforma fiscale, passa all'analisi dell’intelaiatura della delega fiscale e dei decreti legislativi, specificando che «la delega fiscale lavora su quattro obiettivi».

E spiega: «Il primo è quello della certezza del diritto», in virtù del fatto che «la legislazione fiscale è frammentaria»; il secondo è rappresentato dalla «semplificazione, visto che abbiamo modelli di dichiarazioni e relative istruzioni molto articolati e complessi»; poi, la «lotta all’evasione fiscale»; infine, il quarto obiettivo è «la riduzione della pressione fiscale», per la quale «abbiamo in animo di metter mano anche alla riduzione del carico fiscale per quanto riguarda i contribuenti del ceto medio», conclude Leo.

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