Salerno, processo alle coop: il sindaco Napoli e l'ex manager Marotta in aula testi della procura

Processo alle coop: l'incontro con l'imprenditore Zoccola sulla questione lavastrade, la deposizione del sindaco Napoli e dell'ex manager Marotta

Il sindaco Vincenzo Napoli e l'avvocato Cecchino Cacciatore
Il sindaco Vincenzo Napoli e l'avvocato Cecchino Cacciatore
di Petronilla Carillo
Martedì 13 Febbraio 2024, 06:55 - Ultimo agg. 15:59
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Il 19 marzo del 2020 Vittorio Zoccola aveva appuntamento con l’ex dirigente del Comune di Salerno e capo staff del sindaco, Felice Marotta, davanti al portone del Comune di Salerno. Un appuntamento preso nel corso di una telefonata fatta a Marotta il pomeriggio precedente e poi ripetuta la mattina successiva. Ma Marotta, di quelle telefonate, ne ricorda solo una. Nella circostanza dell’incontro l’imprenditore, ora a processo per giudizio immediato assieme al consigliere regionale ed ex assessore alle Politiche sociali Nino Savastano, avrebbe chiesto al primo cittadino Vincenzo Napoli (ieri con l’avvocato Cecchino Cacciatore) e, soprattutto a Marotta, di far attivare Salerno Pulita per l’acquisto di una macchina per lavare le strade «usata ma in buone condizioni» di sua proprietà. Una richiesta avanzata, secondo Marotta, «senza fare alcuna pressione». È quanto il manager, in servizio al Comune dal 1958 ed ora in pensione, ha riferito in aula ieri in qualità di teste della procura assieme al sindaco Vincenzo Napoli. Entrambi avevano ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta dei sostituti procuratore Elena Cosentino e Guglielmo Valenti sulle coop e per entrambi il fascicolo è stato archiviato. Di quell’incontro, dunque, avrebbero dovuto ricordare bene tutto. Ma la deposizione del primo cittadino è stata caratterizzata da diversi «non ricordo» e «non voglio sbagliarmi». 
IL RACCONTO
Napoli parla di un incontro «fugace» durato appena «15 secondi» di qualcosa di cui si sono detti ma di cui poco ricorda se non di aver risposto che «avrebbe dato mandato agli uffici competenti di agire secondo le regole della trasparenza e della correttezza, come sempre dico». Eppure è poi Marotta a raccontare in aula di aver parlato al sindaco di questa richiesta e di aver deciso di far contattare dagli uffici competenti Salerno Pulita. Napoli poi ammette «che ci serviva questa macchina dato il periodo difficile del Covid per garantire i livelli occupazionali e anche l’igiene del territorio». Racconta di aver incontrato Vittorio Zoccola davanti al portone mentre entrava al Comune ma non di aver parlato con lui e con Marotta mentre erano in attesa dell’ascensore. Nessuno dei due ha poi dichiarato di essere a conoscenza del fatto che il fratello di Vittorio Zoccola, Gerardo, fosse a capo del settore Gare della società in house e che, quindi, sarebbe stato a lui che si sarebbero dovuti rivolgere per espletare una gara come ha più volte sottolineato Napoli «secondo criteri di correttezza e trasparenza». E se il primo cittadino dice di aver girato la pratica agli uffici competenti, ripetendo più volte di non essere stato messo a conoscenza di quanto accaduto dopo, Marotta sottolinea di aver fatto accesso agli atti quando ha ricevuto l’avviso di garanzia. Inchiodato dal pm Cosentino, «abbiamo filmati che la ritraggono con Zoccola davanti all’ingresso del Comune e due telefonate con l'imprenditore», l’ex manager prima dice che spesso vedeva Zoccola in piazza Amendola la mattina quando arrivava in ufficio, pur non salutandosi sempre, poi che «ha ripetuto un centinaio di volte» a Zoccola che la gara sarebbe stata difficile in quanto si trattava di una macchina usata e che, prima di essere offerta in gara, doveva essere sottoposta perizia. Entrambi hanno dichiarato di conoscere Zoccola, di sapere che era un imprenditore del settore delle cooperative sociali, ma di non averlo mai associato ad un consorzio o ad una o ad un’altra società. Marotta ricorda anche di averlo conosciuto da ragazzino quando lavorava con la coop del padre e si occupava delle pulizie negli uffici comunali.

I pm hanno poi chiesto la composizione di Salerno Pulita, dalla nascita (quando ciascuna coop del settore aveva una quota societaria) al cambiamento in società in house con il Comune che ha assorbito tutte le quote. 
Prossima udienza a fine marzo: al banco ci saranno i due imputati.

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