Chiara Ferragni si tiene stretto l'Ambrogino d'Oro, lo speciale riconoscimento che la città di Milano le conferì nel 2020. Il Consiglio comunale di Milano ha bocciato con 21 voti contrari, 2 astenuti e 8 favorevoli l'ordine del giorno di Fratelli d'Italia per chiedere la revoca del premio dopo lo scandalo del "pandoro griffato".
Il premio
I Ferragnez in piena pandemia avevano promosso una raccolta fondi per costruire una tensostruttura dedicata ai pazienti covid fuori dall'ospedale San Raffaele di Milano.
La bocciatura
Il Consiglio comunale di Milano, dunque, ha bocciato con 21 voti contrari, 2 astenuti e 8 favorevoli l'ordine del giorno di Fratelli d'Italia per chiedere la revoca dell'Ambrogino d'Oro a Chiara Ferragni. A votare a favore della revoca erano stati Fratelli d'Italia, la Lega e il consigliere del Pd Gabriele Nahum. «Il comportamento tenuto dalla signora Ferragni ha causato un grave danno d'immagine alla città e alle iniziative di beneficenza e volontariato» - si legge nel testo a prima firma del capogruppo di Fdi Riccardo Truppo che, dopo il voto così espresso, ha commentato: «Sul caso Ferragni tutti hanno espresso distanza dall'assenza di etica dimostrata nel trattare il mondo del volontariato. Ma quando si è trattato di votare la revoca dell'Ambrogino non c'è stata coerenza da parte di tutti». E ancora: «Non auguriamo eventuali guai giudiziari a nessuno, ma quando si parla di volontariato esigiamo totale rispetto verso decine di migliaia di persone che in tutta Italia e a Milano dedicano la loro vita al servizio degli altri", ha aggiunto, "Riteniamo di aver scelto l'azione simbolica migliore per dire da che parte stiamo».