Ischia, Cantone chiede gli atti la procura sentirà anche D'Alema

Ischia, Cantone chiede gli atti la procura sentirà anche D'Alema
Mercoledì 1 Aprile 2015, 03:35
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Leandro Del Gaudio
Ipotesi di commissariamento degli appalti affidati alla Concordia Cpl da parte dell'autorità anticorruzione di Raffaele Cantone, ma anche la possibile convocazione in Procura di Massimo D'Alema. Eccoli gli step dell'ultima inchiesta-terremoto in materia di corruzione e di presunte mazzette condotta dalla Procura di Napoli. Lo ha spiegato in modo esplicito lo stesso ex pm anticamorra Cantone, all'indomani dell'arresto del sindaco di Ischia Giosi Ferrandino, ma anche di manager del superconsorzio di cooperative emiliane. Ci sono gli estremi per un intervento dell'Autorità anticorruzione, con un'attività che potrebbe essere condotta in parallelo rispetto alla delicata inchiesta condotta dai pm Celeste Carrano, Giuseppina Loreto ed Henry John Woodcock. Spiega Raffale Cantone: «Abbiamo chiesto gli atti ufficialmente al procuratore della Repubblica di Napoli per capire se ci siano appalti che possono essere commissariati», ha dichiarato oggi il presidente dell'Authority.
«Verificheremo: prima dobbiamo leggere gli atti», ha aggiunto. Il primo passo sarà ovviamente un esame attento delle carte, dopo il quale Cantone potrebbe chiedere al Prefetto di Napoli di commissariare gli affidamenti sospetti. E di appalti sospetti ce ne sono più di uno, almeno a leggere il provvedimento cautelare firmato dal gip Amelia Primavera, in un lungo racconto reso febbrile da intercettazioni telefoniche e ambientali, ma anche dalla testimonianza dei diretti interessati: si parla ad esempio di appalti Contursi o di vicende legate all'eolico e al fotovoltaico, ma anche di consulenze assegnate nel corso di procedimenti amministrativi apparentemente corretti, di storie di soldi che gratificano soggetti in grado di accelerare lo sblocco di fondi.
Tutto vero? Doppia indagine, dunque, mentre a Napoli l'inchiesta entra nel vivo. Domani tour de force dinanzi al gip per gli indagati finiti agli arresti: tocca, tra gli altri, a Ferrandino (difeso dai penalisti Alfonso Furgiuele, Roberto Guida e Gennaro Tortora), ma anche a manager del calibro di Roberto Casari e Maurizio Rinaldi (difesi dall'avvocato napoletano Luigi Sena), o all'ex responsabile delle relazioni esterne della Concordia Francesco Simone raccontare la propria versione. Associazione per delinquere, corruzione, ipotesi di turbativa di asta, in uno scenario che ora attende la versione dei diretti interessati a distanza di tre giorni dagli arresti. Qual è il punto? Sono almeno due i filoni raccontati al termine degli accertamenti condotti dal comandante del Noe Sergio De Caprio: da un lato i rapporti tra il sindaco Giosi Ferrandino e i vertici della Concordia, dall'altro i presunti fondi neri costruiti con un sistema di finte prestazioni in Tunisia. Partiamo dal caso Ferrandino: avrebbe intascato tangenti per 330mila euro camuffate da prestazioni di servizio; in sintesi, avrebbe ottenuto la prenotazione di camere nell'albergo di famiglia, che poi venivano rivendute ad altri clienti. E non è tutto. Agli atti anche un viaggio in Tunisia e una consulenza per il fratello del sindaco, per Massimo Ferrandino, da parte della stessa Concordia. Tutto ciò in cambio di cosa? O meglio: cosa avrebbe fatto la fascia tricolore? Avrebbe fatto da «factotum della Concordia» - sostengono i pm - sponsorizzando il progetto di metanizzazione dell'isola anche per altri comuni ischitani. Avrebbe promosso un progetto che da Ischia Porto doveva abbracciare altre realtà amministrative, in uno scenario tutto da mettere a fuoco. Ma agli atti dell'inchiesta, c'è anche il caso D'Alema. Come è noto, non è indagato, ma viene coinvolto in una sorta di triangolazione di sapore lobbistico: la Concordia acquista 500 copie del libro «Non solo euro», ma anche migliaia di bottiglie di vino della moglie dell'ex premier, con assegni staccati in favore della sua fondazione Italianieuropei; il tutto in pieno periodo elettorale, quando Ferradino (il presunto factotum della Concordia) puntava a un seggio alle Europee (sarebbe stato il primo dei non eletti, con oltre 82mila voti, ndr). Una vicenda, quella dei vini e dei libri venduti a Ischia tramite la Concordia, su cui ora D'Alema potrebbe essere ascoltato, specie alla luce di quanto potrebbe venir fuori dagli interrogatori di garanzia di domani.
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