2 febbraio 2010. Gianluca Cimminiello è ucciso nel suo studio di tatuaggi. “Zendark tatoo”, sulla circumvallazione esterna di Napoli. Il motivo? Un fotomontaggio sbagliato, un’immagine che lo ritraeva con un giocatore. Uno sgarro che un altro tatuatore non poteva tollerare. Solo lui avrebbe dovuto lavorare per l’atleta.
Si pensò a una prima spedizione punitiva contro il giovane.
Alla presenza della vicesindaca, Laura Lieto, del Presidente della VII Municipalità, Antonio Troiano, delle autorità civili e militari, la famiglia ha ricordato Gianluca. Il giovane pieno di vita. Il tatuatore amante della pesca. Il ragazzo affettuoso, capace di portare spensieratezza. «Ci hanno messo tre giorni per decidere il destino di mio fratello» ricorda Susy Cimminiello, sorella di Gianluca, «la città in questo modo rende omaggio al mio ragazzo perbene. Uno sportivo, un’artista. Secondigliano è il nostro quartiere, qui siamo nati e cresciuti. Oggi si festeggia per Gianluca. E fa festa la città tutta per lui, un ragazzo ambizioso, appassionato e appassionante. Viveva intensamente la sua vita, è questo mi conforta, perché è stata breve, la sua vita». «Per la città è un dovere testimoniare affetto, vicinanza e comprensione» ha detto Laura Lieto, vicesindaca, «ma allo stesso tempo oggi è un monito. Questa non è solo una targa. È un nome che suscita curiosità, un ricordo. Sicuramente ci sarà qualcuno che si chiederà chi fosse Gianluca Cimminiello. Un modo per ricordare ai più giovani che noi rifiutiamo di accettare qualunque forma di violenza, tantomeno quella delle organizzazioni criminali».
«Essere qui è importante perché rafforza l’idea della legalità» ha aggiunto Antonio Troiano, presidente della VII municipalità, «diamo giustizia a chi è caduto vittima innocente della camorra. Oggi siamo qui per Gianluca Cimminiello, ma dobbiamo ricordare tutte le vittime innocenti. A Napoli come in Italia. Stare qui è rappresentare la legalità, la cultura, dare l’esempio ai giovani di quale strada intraprendere».
«Dedichiamo una strada nel quartiere di Secondigliano a Gianluca Cimminiello» ha concluso Pasquale Esposito, consigliere della città di Napoli, «una vittima innocente della camorra. Purtroppo in questo quartiere abbiamo avuto tanti di questi tragici avvenimenti. È importante ricordare qui, una zona teatro di molte faide e morti. Qui sono cresciuto, ho vissuto da ragazzo gli anni di quella guerra, tra i Di Lauro e gli scissionisti. Continuiamo il lavoro di rinascita del quartiere. Un messaggio per i ragazzi per avere messaggi positivi». Oltre alla famiglia, alle autorità civili e militari, erano presenti anche l’ex sindaco de Magistris e tante scolaresche venute a partecipare all’evento. Molte anche le associazioni presenti, tra le quali quella dei parenti delle vittime innocenti e Libera.