Napoli, secondino salva rider con il massaggio cardiaco

Si chiama Raffaele Coppola, aveva seguito un seminario di primo soccorso: «non c’era battito ho fatto il massimo per salvare una vita»

Raffaele Coppola con la figlia minorenne
Raffaele Coppola con la figlia minorenne
Giovedì 18 Aprile 2024, 07:07 - Ultimo agg. 15:25
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Raffaele è un uomo buono e forte, con un sorriso dolce, fa le pulizie in un palazzo della Riviera di Chiaia. E proprio dall’interno del palazzo, due giorni fa, ha sentito urla disperate provenire dalla strada: un uomo aveva smesso di respirare, era accasciato sul ciclomotore, schiacciato dal peso dello zaino da rider.

Raffaele non ci ha pensato nemmeno un attimo. È andato di corsa verso l’uomo, l’ha liberato dello zaino, l’ha adagiato a terra e ha iniziato le procedure d’emergenza: massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca. Pochi minuti dopo è giunta un’ambulanza che ha trasportato l’uomo in ospedale, al Don Bosco, dove i medici l’hanno stabilizzato.

Se non ci fosse stato l’intervento di soccorso, la storia avrebbe avuto una conclusione diversa, drammatica.

La storia l’ha raccolta e raccontata l’agenzia Ansa che ha potuto vedere le immagini di sorveglianza del palazzo e recuperare la sequenza degli eventi.

L’intervento

Raffaele Coppola, sposato e papà di una figlia adolescente, adesso si schermisce, spiega che l’intervento è stato spontaneo, naturale, senza nessuna sfumatura d’eroismo, anche se Raffaele è un eroe vero perché chi salva una vita non può essere altri se non un eroe. Nel palazzo dove talvolta fa anche il secondino in sostituzione del custode, tutti gli volevano già bene perché è una persona gentile e onesta, ma adesso lo guardano con occhi diversi.

Quando l’addetto alle pulizie racconta dei momenti concitati del salvataggio non riesce a non emozionarsi. «Ho sentito le grida di aiuto dei passanti e sono sceso in strada. L'uomo era accasciato sul ciclomotore. L'ho sollevato e adagiato sul marciapiede. Era privo di conoscenza, cianotico e non si sentiva il battito cardiaco. Una passante aveva già chiesto l'intervento del 118 e mi sono fatto passare il telefono grazie al quale sono rimasto in contatto con il medico mentre eseguivo le manovre di soccorso. Sapevo come comportarmi perché qualche anno fa lavoravo nella vigilanza non armata e avevo seguito un corso. Gli ho praticato due insufflazioni d'aria e solo a quel punto ho sentito di nuovo il battito del cuore, anche se non aveva mai ripreso conoscenza. Dopo pochi minuti è sopraggiunta l'ambulanza che lo ha portato in ospedale».

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Quando le condizioni si sono stabilizzate, la moglie e il figlio del rider si sono presentati in portineria per ringraziare il loro eroe. Raffaele ha anche parlato al telefono con l’uomo che ha salvato: «Ci siamo dati appuntamento per una cena appena si sarà rimesso».

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