Napoli, al Maschio Angioino tornano i clochard dopo i lavori

Lo scorso 11 aprile il Comune era intervenuto per sgomberare i senzatetto

Napoli, al Maschio Angioino tornano i clochard dopo i lavori
Napoli, al Maschio Angioino tornano i clochard dopo i lavori
di Antonio Folle
Domenica 28 Aprile 2024, 12:50
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In questi giorni di grandissimo afflusso turistico il Maschio Angioino è tra i monumenti cittadini più visitati. Migliaia di persone si stanno riversando ad ammirare la bellezza di quello che è uno dei più noti simboli di Napoli nel mondo. Proprio in previsione dell'assalto festoso dei visitatori negli scorsi giorni il Comune di Napoli era intervenuto per ripulire finalmente gli spalti - dopo anni di denunce da parte dei cittadini - da circa 900 kg di spazzatura che si erano accumulati giorno dopo giorno. Allontanati anche il piccolo gruppo di clochard che aveva colonizzato l'area, dando vita ad una baraccopoli balzata più volte agli onori delle cronache. Tutto risolto? Nemmeno per sogno. Dopo poche ore dallo sgombero dei senzatetto, infatti, non solo i vecchi “inquilini” sono tornati sul posto, ma hanno formato un nuovo mini-accampamento nello stesso posto del precedente. 

E stavolta i clochard - secondo la stima dell'associazione No Comment dovrebbero essere tra le 5 e le 6 unità - hanno deciso di accamparsi in grande stile, con tanto di corda stesa tra due alberi per mettere gli abiti ad asciugare.

A peggiorare ulteriormente il desolante quadro l'immancabile presenza di spazzatura e cattivi odori che si accompagnano all'accampamento ritornato allo stesso posto, più prepotente di prima. 

 

«Il fatto che tre generazioni di sindaci - denuncia il presidente dell'associazione No Comment Antonio Alfano - non siano riusciti a trovare una soluzione per gestire il problema sociale e igienico sanitario che persiste sotto gli spalti del Maschio Angioino da circa un ventennio, fa parte ormai dell'archivio storico della città. È necessaria una manutenzione ordinaria del verde - continua - e soprattutto bisogna rimuovere, da quella specie di boscaglia situata sotto il parcheggio, i resti e i rifiuti abbandonati dagli insediamenti precedenti».

La bonifica realizzata dal Comune, infatti, non sarebbe stata una bonifica totale dei malandati spalti del Maschio Angioino quanto, piuttosto, una operazione-lampo che ha avuto solo l'effetto di rimuovere la parte più visibile della sporcizia accumulata. La gran massa di cartoni, bottiglie, coperte ed altri rifiuti presenti ancora oggi tra gli spalti e l'area verde sottostante non possono essersi accumulati in poco meno di due settimane e sono la testimonianza più evidente di come, per risolvere alla base il problema, sia necessaria una reale opera di bonifica accompagnata da un servizio di sorveglianza attivo 24 ore su 24. Lo stesso servizio di sorveglianza istituito per la vicina Venere degli Stracci.

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Il Maschio Angioino in questi giorni è stato al centro di un grosso intervento di messa in sicurezza resosi necessario per il distacco di alcuni calcinacci che avevano di fatto decretato la chiusura al pubblico del castello. In pochi giorni i tecnici sono stati in grado di mettere in sicurezza le aree pericolanti e consentire così la riapertura al pubblico per il ponte del 25 aprile.

Così come è stato finalmente ripristinato il datario realizzato con piantine mobili e che per decenni aveva caratterizzato i giardini all'ingresso del maniero medievale. Ma per la faccia nascosta del Maschio Angioino, quella che solo i più attenti riescono a vedere, il ripristino della sicurezza, del decoro e della dignità è ancora in alto mare. 

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