Comune di Napoli, chiostri e castelli in deficit: «Spese alte e pochi incassi»

La struttura con il rapporto più eclatante è il complesso monumentale di San Domenico Maggiore

Chiostri e castelli in deficit
Chiostri e castelli in deficit
di Dario De Martino
Venerdì 29 Marzo 2024, 11:00
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Il complesso Monumentale di San Domenico Maggiore costa al Comune 141.877 euro all'anno, ma gli incassi sono miseri: solo 15mila euro. Da Castel dell'Ovo, le casse di Palazzo San Giacomo portano a casa 100mila euro l'anno a fronte di 190.150 euro di spese. Il mantenimento del Maschio Angioino costa un milione e 223mila euro, ma frutta poco più della metà: 650mila euro. Insomma, la gestione dei monumenti e dei siti architettonici di prestigio non aiutano il Comune di Napoli a fare cassa. Così come anche gli impianti sportivi, escluso il Maradona, costano molto: un milione e 349mila euro, ma portano in dote solo 284.300 euro. I numeri parlano più delle parole: la gestione delle grandi strutture cittadine non è sostenibile per un Comune come quello di Napoli, con le casse disastrate sebbene in fase di risanamento. Un «vulnus» rilevato anche dal responsabile delle casse comunali Pier Paolo Baretta

La riunione 

L'assessore al Bilancio ha invitato i consiglieri comunali a una riflessione. L'occasione per parlarne è stata una riunione della commissione Politiche sociali, presieduta da Massimo Cilenti, che si è tenuta ieri con all'ordine del giorno una delibera sui «servizi a domanda individuale».

Cosa sono? Si tratta di servizi pubblici non gratuiti e la cui erogazione non è obbligatoria. Un calderone in cui rientrano svariate attività: dalla refezione scolastica alla gestione degli impianti sportivi, dalla gestione del patrimonio delle strutture monumentali fino ai mercati. Tutto in un solo calderone, la mensa a scuola e lo sport per tutti, mescolati sotto la stessa voce con la gestione di grandi strutture culturali mussali, architettoniche e beni culturali. La delibera di Giunta per il 2024 tiene ferma ogni tariffa rispetto al 2023. «Non ci saranno aumenti», ha confermato Baretta nel corso dell'incontro. Ma l'obiettivo è di rivedere l'intero programma per il 2025. «Bisogna distinguere tra le situazioni nelle quali si possono ottenere più ricavi e altre in cui bisogna prestare più attenzione all'aspetto sociale», dice Baretta. È del tutto evidente che la mensa scolastica (che costa 18 milioni a fronte di meno di 8 incassati) rappresenti un servizio pubblico fondamentale per la cittadinanza, anche se «bisogna combatterne l'evasione» ha detto Baretta. Mentre è possibile lavorare affinché strutture come Maschio Angioino e Castel dell'Ovo portino più soldi nelle casse. Stesso dicasi per gli impianti sportivi. 

I complessi 

La struttura con il rapporto più eclatante è il complesso monumentale di San Domenico Maggiore: gli incassi (15mila euro) rappresentano il 10% delle spese (141mila euro). D'altronde i prezzi per il fitto degli spazi sono davvero bassi: la concessione del cortile per l'intera giornata costa 300 euro, il Chiostro o il grande refettorio 130, mentre le sale più piccole solo 65. Il costo per le riprese cine-televisive va dai 300 agli 800 euro. Le spese a carico del Comune però sono elevatissime: 85mila euro per i due dipendenti comunali, 193mila euro per la custodia e 65mila per la pulizia, solo per segnalare le voci principali. Non va meglio a Castel dell'Ovo. Qui la tariffa giornaliera per l'utilizzo degli spazi esterni è di 950 euro. Per le sale interne si va dai 150 euro delle salette più piccole ai 1.500 per i grandi saloni come la sala delle Colonne. E se le iniziative durano più giorni le cifre si abbassano. Le riprese cine-televisive vanno dai 500 ai 2mila euro. Gli incassi totali ammontano a 100mila euro: poco più della metà (il 52%) delle spese (224mila euro per gli impiegati comunali, 116mila per la pulizia, 59mila per la custodia, 45mila per l'energia elettrica e 27mila per la fornitura idrica). 

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I biglietti 

Ma la struttura che sicuramente potrebbe dare più soldi è il Maschio Angioino. A partire dal biglietto d'ingresso: solo 6 euro, i biglietti ridotti costano solo 4 euro. E le previsioni sono di 100mila utenti all'anno. Quanto costano gli spazi? Per la Sala della Loggia, più la sala dei ricevimenti, usate spesso insieme per i matrimoni, si va dai 500 euro per un'ora ai 1.800 per l'intera giornata. L'Antisala dei Baroni costa dai 200 ai 500 euro. Piazza Armi 500 euro per l'intera giornata. Il tutto porta nelle casse del Comune 650mila euro. Anche in questo caso è poco più della metà (il 53%) delle spese: quasi 600mila euro per il personale, 400mila euro per i custodi, 220mila per le pulizie, 133mila per i promotori culturali e più di 75mila euro per acqua e luce. Ma vanno citati anche il caso della Casina Pompeiana che a costa 13mila euro annui e ne frutta mille e del Pan (Palazzo delle Arti di Napoli) che porta nelle casse del Comune 2mila euro ma ne costa quasi 20mila. 

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