Quarto, l'appello di un papà: «Salvate mio figlio, conteso tra Italia e Inghilterra»

Una vicenda giudiziaria nata nel 2021

Quarto, l'appello di un papà: «Salvate mio figlio, conteso tra Italia e Inghilterra»
Quarto, l'appello di un papà: «Salvate mio figlio, conteso tra Italia e Inghilterra»
di Ferdinando Bocchetti
Venerdì 23 Febbraio 2024, 23:00 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 09:03
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Il decreto del tribunale per i minorenni di Napoli è dello scorso 16 febbraio e sancisce che Claudio, 4 anni e mezzo, debba essere riportato in Inghilterra. Maurizio, il padre 40enne, divorziato e residente a Quarto, ha lanciato un appello sulle pagine dei principali social «affinché si salvaguardi l'incolumità del piccolo e si eviti un'ingiustizia». La vicenda giudiziaria nasce nel 2021: Fabrizia, la sua ex moglie, di nazionalità italiana, e Claudio risiedono nel Regno Unito. I rapporti di coppia si incrinano e Maurizio denuncia la moglie, che sarebbe affetta da un disturbo di personalità.

«L'autorità giudiziaria britannica - spiega il papà - ha emesso un provvedimento di allontanamento a carico della mia ex moglie, poiché diventata violenta e instabile.

Non solo nei miei confronti, ma anche nei confronti del bambino. È una donna che avevo conosciuto tempo prima e che aveva già perso la patria potestà per una figlia nata da un precedente matrimonio». Maurizio, nel lungo post apparso sulla sua pagina Facebook, racconta di essere rientrato in Italia qualche tempo dopo. «Mio padre era deceduto e così decisi, con il consenso scritto di mia moglie, di rientrare in Italia con il bambino. In Inghilterra, però, non sono più tornato: temevo per l'incolumità di Claudio e decisi di stabilirmi con lui da mia mamma a Quarto».

Il mancato rientro sul suolo britannico, nei tempi concordati, ha spinto l'ex moglie a denunciarlo per sottrazione di minore. A carico di Maurizio, in Italia, sono stati avviati ben tre processi: uno penale, archiviato in breve con l'assoluzione del 40enne, uno di carattere civile, confluito poi nel procedimento al vaglio del tribunale dei minori. I giudici hanno valutato il caso sulla scorta della Convenzione dell'Aja del 1980, il documento che si occupa delle procedure sugli aspetti civili della sottrazione dei minori. In Italia è stata ratificata e resa esecutiva il 15 gennaio 1994. La convenzione ha il fine di «assicurare l'immediato rientro dei minori illecitamente trasferiti o trattenuti in qualsiasi Stato contraente e assicurare che i diritti di affidamento e di visita previsti siano rispettati negli Stati aderenti».

Una decisione, quella del tribunale napoletano, fortemente contestata da Fabrizio e dal suo legale, l'avvocato Giorgio Coppola: «Se Maurizio torna in Inghilterra rischia il carcere - spiega il legale di Barretta -. Il bimbo, invece, finirà verosimilmente in una casa famiglia. È un bambino che ha difficoltà di linguaggio e non conosce l'inglese. È una sentenza che, al netto della vicenda giudiziaria che interessa il papà, penalizza fortemente un minore. Non potrà stare con la madre e non potrà stare con il padre. Il pubblico ministero, psicologi e assistenti sociali si erano espressi per il non rientro in Inghilterra. Ora stiamo preparando il ricorso in Cassazione, ma i tempi sono medio-lunghi».

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