Casandrino, da rudere a casa di inclusione: nuova vita per la tensostruttura

Pronti 320mila euro per mettere in sicurezza e ripristinare terreno di gioco e spogliatoi

Le macerie della Tensostruttura di Casandrino
Le macerie della Tensostruttura di Casandrino
di Giuseppe Maiello
Sabato 27 Aprile 2024, 07:14
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Sarà resa agibile la tensostruttura annessa al plesso scolastico di via Pica a Casandrino. Intervento ufficializzato nel corso di un incontro tra gli “attori” del progetto che mira a realizzare “la casa dell’inclusione”: Comune, istituto comprensivo Marconi Torricelli ed il cartello delle associazioni che operano nel sociale. La tensostruttura, che fino ad una quindicina di anni fa ha ospitato incontri di pallavolo delle serie professionistiche, è ormai ridotta a un rudere. Questo non evita che i ragazzi scavalchino la recinzione per andare a giocare.

Il progetto era stato presentato qualche anno fa dall’amministrazione comunale – oggi il comune è commissariato e si vota a giugno – ma ha avuto l’input decisivo dal viceprefetto Roberto Esposito, arrivato dopo lo scioglimento, per dimissioni, del Consiglio comunale. La prima tranche di fondi prevede un impegno di 320mila euro, che serviranno per mettere in sicurezza la struttura, ripristinare il terreno di gioco e gli spogliatoi.

Importo, destinato a queste opere, 100mila euro. Il resto servirà per avviare le attività educative, accogliendo 30 minori segnalati dalla scuola e dai servizi sociali, mentre si prevede l’accoglienza di almeno 300 ragazzi che potranno praticare attività sportive gratuite.

I lavori cominceranno a maggio e per settembre ci sarà il varo delle attività. Ad eseguirli Cantiere Giovani, (la ong che gestisce anche il Cantiere dei pirati nello stesso plesso, sempre destinato a minori fragili) in collaborazione con il Centro animazione missionaria ed il Coordinamento per lo sviluppo locale, che hanno aderito alla manifestazione d'interesse e co-progettato le attività da realizzare.

È chiaro che l’obiettivo è intercettare altri fondi per ulteriori e definitivi interventi sulla tensostruttura. Ad illustrare il progetto, nel corso di un incontro pubblico, (moderato da Assunta Fusco di Cantiere) il viceprefetto Roberto Esposito, commissario prefettizio che ha evidenziato «le difficoltà economiche visto anche che l’ente è in dissesto; la temporaneità del suo incarico e la valenza della sinergia con il tessuto sociale». A fare gli onori di casa la dirigente scolastico, Amalia Sciorio, che dal suo osservatorio speciale ha evidenziato di aver intercettato dei ragazzi che abusivamente frequentavano la tensostruttura: «Una volta ho chiesto loro perché si ostinassero a giocare lì, mi hanno risposto che non avevano altro posto».

Infine, il responsabile di Cantiere Giovani, Pasqualino Costanzo, che ha voluto ringraziare l’ex amministrazione comunale per aver avviato l’iter e i funzionari comunali che hanno compulsato l’iniziativa, spiegando che «l’idea è quella di coinvolgere i cittadini assieme alle istituzioni nella co-gestione, per far diventare la struttura un bene comune». A margine dell’incontro una mostra con lavori dei ragazzi della scuola, tutti con lo stesso leit motiv: «A Casandrino non c’è spazio per giocare e per il tempo libero».

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