È andata in banca portando con sé lo zio in sedie a rotelle. La donna è lì per un prestito da 3mila euro per cui serve proprio la firma del parente. Lui non si muove, la testa cade all'indietro. Ma lei, Erika de Souza Vieira Nunes, lo sprona: «Zio, dai devi firmare». E a chi le fa notare che qualcosa in lui non va lei risponde: «Ma no, lui è così». Quindi la raccapricciante scoperta: il 68enne che avrebbe dovuto apporre il proprio nome sui documenti è morto.
L'accusa di frode e vilipendio di cadavere
La grottesca e macabra scena è stata ripresa dalle telecamere a circuito chiuso della banca e da un dipendente che si trovava lì davanti. La vicenda arriva da Bangu, un quartiere di Rio de Janeiro, in Brasile, dove la donna è stata accusata di frode e vilipendio di cadavere.
Ad allertare le autorità sono state le persone che stavano assistendo a quel lugubre tentativo di recitazione andato male.
Come riportato dalla rete televisiva brasiliana Tv Globo, l'avvocato di Erika de Souza Vieira Nunes ha affermato che lo zio era vivo quando è arrivato in banca: «Lo zio è arrivato vivo alla filiale. Tutto verrà chiarito nelle sedi opportune». L'uomo si chiamava Roberto Braga e secondo le analisi del medico legale era morto già da qualche ora.