Mondragone: bimba sola in strada, verifiche sull’adozione

Focus sulla pratica perfezionata in Ucraina dalla coppia con cui vive la piccola di 8 anni

Sul caso indaga la polizia stradale
Sul caso indaga la polizia stradale
di Pierluigi Benvenuti
Mercoledì 3 Gennaio 2024, 22:55 - Ultimo agg. 4 Gennaio, 18:35
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Proseguono le indagini per ricostruire le cause e le responsabilità dietro la storia della bimba di otto anni di origini ucraine trovata nella tarda mattinata del giorno di Capodanno mentre vagava da sola, sotto la pioggia, sul marciapiede del tratto urbano di Mondragone della Domiziana. A seguire la vicenda sono due procure, quella della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e quella per i minorenni di Napoli. Sulla vicenda è stata aperto un doppio fascicolo d’indagine, a partire dalla relazione degli uomini del distaccamento di Cellole della polizia stradale, guidati dall’ispettore Andrea Bonaccio, i quali sono stati i primi a rispondere alla chiamata del titolare dello “Zanzibar”, la caffetteria e pasticceria davanti alla quale la bimba è stata ritrovata impaurita e che è stato tra i primi ad assisterla, rifocillarla e tranquillizzarla insieme a due dipendenti.

L’attenzione degli investigatori si potrebbe concentrare anche sull’adozione da parte della coppia di coniugi, 72 anni lui originario di Sparanise, e 45 lei, ucraina.

L’adozione è avvenuta nel 2020, direttamente in Ucraina, dove la coppia si era trasferita subito dopo il matrimonio avvenuto quando l’uomo, per lunghi anni emigrato in Svizzera, dove lavorava come conducente di mezzi pesanti, è andato in pensione.

Nella primavera di due anni fa, dopo l’invasione da parte della Russia e lo scoppio della guerra, la decisione di rientrare in Italia e di andare a vivere nell’abitazione di Mondragone, in via Tarcagnota, una strada a poche centinaia di metri dallo “Zanzibar”, già precedentemente acquistata. La pratica di trascrizione nel nostro Paese dell’atto di adozione, necessaria perché alla piccola siano assegnati ad esempio un codice fiscale e un pediatra, è ancora in corso. Il tribunale per i minorenni ha disposto già nei mesi scorsi gli accertamenti ambientali di prassi in questi casi. 

Gli operatori dell’ufficio servizi sociali del Comune di Mondragone hanno eseguito diversi accessi curando gli aspetti legali necessari per la pratica. Non hanno riscontrato problemi di sorta. La famiglia appariva normale e senza problemi economici. Vive con la pensione dell’uomo. Alla fine di novembre è stata chiesta la documentazione necessaria per chiudere l’iter ma non è stata ancora consegnata. Adesso, dopo quanto accaduto ci si chiede se l’adozione sarà comunque trascritta.

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L’ipotesi più accreditata è di un allontanamento volontario della figlia adottiva. La bimba avrebbe riempito il suo zaino e sarebbe uscita di casa, senza che nessuno se ne accorgesse girovagando poi per ore per le strade della città. Agli agenti della stradale avrebbe riferito di disagi e di presunti maltrattamenti. Una situazione di disagio acuita forse dalla mancata accettazione psicologica dell’adozione.

È stata inserita in un nucleo familiare particolare con un padre adottivo di 72 anni e una madre di 45 e portata in un Paese diverso da quello di origine, probabilmente con delle difficoltà relazionali e culturali a frenarne l’inserimento. Lo chiarirà l’inchiesta. I magistrati devono decidere se e quando procedere a un’audizione protetta e se ascoltare i genitori adottivi. Devono spiegare perché non è stato dato nessun allarme. Sono stati avvisati dai poliziotti e la visita dei servizi sociali ha rilevato condizioni tali da indurre sindaco e magistrato a disporre l’affidamento della bimba a una casa famiglia. Qui sta progressivamente familiarizzando con l’ambiente e i nuovi amici, tra le coccole degli assistenti. Lo stesso con il quale ha salutato gli agenti della polizia stradale dopo il pomeriggio trascorso con loro, insieme a un assistente sociale, disegnando, giocando e ritrovando serenità.

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