L'avevano soccorsa mentre vagava nei pressi della chiesa di San Nicola di Bari la sera del 3 agosto a Casal di Principe mentre stringeva in mano un sacchetto con all'interno il feto che aveva abortito. Oggi, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, i carabinieri della compagnia di Casal di Principe le hanno notificato il provvedimento di fermo del pm per infanticidio.
La donna, marocchina e irregolare in Italia, lavorava come badante.
Soccorsa dai sanitari del 118 nelle immediate vicinanze dell’abitazione in cui aveva abortito, l’indagata è stata trasportata presso l’ospedale di Aversa dov’è rimasta in osservazione fino a oggi. Le indagini, affidate ai carabinieri della Compagnia di Casal di Principe e della locale stazione, coordinate dalla Procura di Napoli Nord, si sono immediatamente focalizzate su questa pista, suffragata poi da un sopralluogo per la ricerca di tracce biologiche nell’abitazione della donna e sull’analisi dei contenuti di alcune chat whatsapp contestate all’indagata durante l'interrogatorio. Il quadro emerso risulta, allo stato attuale, quello di un’assunzione volontaria del farmaco da parte della donna con l’intento preciso di interrompere la gravidanza. Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati non solo a ricostruire l’intera dinamica ma anche per individuare il padre del feto e soprattutto per verificare se la donna è stata aiutata da qualcuno.